La nascita del Ppi fu il vero avvenimento rivoluzionario pacifico del primo dopoguerra. Quell’esperienza cattolica in politica indica ancora una via per l’Italia di oggi
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Spesso date e avvenimenti del passato sono ricordate con superficialità.
Si ricorda il giorno della nascita della nostra Repubblica senza interrogarsi sul perché la Costituzione repubblicana abbia subito e subisce pericolose trasformazioni illiberali.
Si commemora, ad esempio, il giorno della Vittoria dopo le tragedie immani della guerra e il sacrificio di molti giovani senza rifarsi allo scritto di Benedetto XV della “inutile strage” e contro le guerre che continuano a insanguinare molte parti del pianeta.
Si ricordano i martiri della libertà senza porsi il tema della difesa dei diritti continuamente erosi.
Molti accadimenti sono ricordati solennemente che non lasciano traccia.
La cultura umanistica soccombe sotto i colpi del conformismo.
L’8 agosto del 1959 moriva don Luigi Sturzo, il fondatore del Partito Popolare, l’artefice dell’impegno dei cattolici nella vita politica dopo il lungo periodo del “non expedit” seguito dopo la fine del potere temporale della Chiesa e la “breccia di Porta Pia” del 20 settembre 1970.
La Enciclica Rerum Novarum del 15 maggio del 1891 di Leone XIII fu il riferimento dottrinale della presenza attiva dei cattolici nella vita politica e sociale.
Sturzo fu Il protagonista coraggioso e illuminato. L’appello sturziano ai liberi e forti poneva l’Uomo al centro del divenire in cui valori di giustizia,di libertà e di uguaglianza andavano attualizzati nel solco della dottrina sociale cristiana della Chiesa.
La nascita del Ppi fu il vero avvenimento rivoluzionario pacifico del primo dopo guerra.
L’avvento del fascismo costrinse Sturzo a un lungo esilio, ma la sua opera aveva lasciato radici che dopo la seconda guerra mondiale diedero frutti.
I cattolici con i partiti riformisti hanno ricostruito l’Italia nella pace e nella democrazia.
La Dc di De Gasperi fu la continuità del Ppi.
La presenza dei cattolici ha garantito equilibrio e sviluppo. Oggi quella presenza non c’è più, spezzata dal torbido moto eversivo della metà degli anni ‘90.
Tutto finito irreversibilmente? Non credo.
Ci sono tanti spiriti liberi che si rifanno all’esperienza sturziana e degasperiana.
Sturzo e De Gasperi hanno scritto pagine di una grande storia che sono attuali.
Ricordare i grandi esempi è il modo di essere liberi.
Il cardinale Ruini ex presidente della Cei in una intervista ha riproposto una sua vecchia posizione sulla inutilità della presenza di un partito cattolico. Dissento dal porporato, come nel passato, che disconosce il valore di un apporto salvifico di tanti che hanno vissuto con coerenza la loro fede.
Oggi c’è tanto bisogno di fede per poter sperare senza essere imprigionati dagli interessi contingenti senza futuro.