L’autorità assoluta è un’invenzione umana, frutto della paura e del dominio. Si fonda sull’oppressione e teme il mutamento, perché sa che con esso arriva il risveglio dei popoli
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«La dittatura spesso si presenta con il volto della salvezza» (Calvino). Nessun albero impone il suo frutto, nessun lupo comanda la foresta: l’autorità assoluta è un’invenzione umana, frutto della paura e del dominio, non dell’equilibrio naturale.
In natura, tutto si muove secondo leggi antiche e bilanciate: il vento piega gli alberi, ma non ne domina la crescita. I branchi animali si organizzano, ma non conoscono il concetto di tirannia. Le stagioni si alternano senza imposizioni. Nulla in natura impone con la forza il silenzio, né costringe alla sottomissione. La dittatura, invece, nasce quando un essere umano si erge sopra gli altri non per equilibrio o armonia, ma per controllo, paura e violenza.
A differenza delle leggi naturali, la dittatura si fonda sull’artificio dell’oppressione, sull’annientamento dell’individuo, sulla cancellazione del pensiero critico. È un sistema in cui il potere non si regola da sé, ma si cristallizza nella volontà di pochi. Un albero che tenta di crescere oltre misura finisce per spezzarsi; un animale che esclude il branco è destinato a soccombere. La natura punisce l’eccesso. L’uomo, invece, spesso lo celebra.
Come scrisse Albert Camus: «Una dittatura è un regime che vieta a un uomo di dire ciò che pensa, anche se ha ragione». Il mondo naturale non conosce il divieto di parola, perché non conosce la paura della verità. Eppure, quante verità sono state spente in nome dell’ordine, quante vite spezzate perché troppo libere?
La dittatura è ingiusta perché rifiuta il confronto, impone un’idea sola e nega la possibilità di cambiamento. In natura, tutto cambia. Nulla resta immobile, e proprio il cambiamento è ciò che garantisce la sopravvivenza. Il potere assoluto, invece, teme il mutamento, perché sa che con esso arriva il risveglio dei popoli.
Come scriveva Victor Hugo: «Quando la dittatura è un fatto, la rivoluzione è un diritto». È in quel diritto alla ribellione, al dissenso, che si riavvicina l’uomo alla natura. Perché essere liberi non è un lusso, ma una condizione originaria, che ci appartiene da sempre, e che nessuna dittatura potrà mai annullare del tutto.
La dittatura è contro natura. Non perché lo dice la scienza, ma perché ce lo insegna ogni filo d’erba che rinasce, ogni uccello che canta, ogni creatura che rifiuta le catene.