Dopo la breve informativa del presidente Roberto Occhiuto e prima di avviare la disamina dei punti all'ordine del giorno della seduta, il presidente Filippo Mancuso ha rivolto i saluti del Consiglio regionale al presidente della Repubblica di Albania, Bajram Begaj in visita ufficiale in Calabria.

«Rinnoviamo - ha detto - la disponibilità a proseguire nelle relazioni di amicizia con il popolo albanese. Le comunità arbëreshe, presenti in tantissimi Comuni, per rilevanza numerica ma soprattutto per l’importanza storico-culturale, rendono la Calabria la regione italiana più rappresentativa della minoranza arbëreshe. Queste comunità, originarie dell’Albania e della Grecia, che giunsero in Calabria a seguito di diverse ondate migratorie tra il XV ed il XVIII secolo per sfuggire all’invasione ottomana, oggi rappresentano un felice esempio di integrazione, proprio grazie al rapporto dialettico tra identità e alterità che i discendenti hanno saputo tramandare».

Subito dopo l’aula ha dato il via libera alla proposta di legge - n. 340/XII - di iniziativa dei consiglieri regionali Gallo e Caputo, “Disposizioni per l’attuazione di un sistema di gestione dei dati in blockchain per la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti della filiera agroalimentare della Calabria” pensata per rafforzare il legame con il consumatore e valorizzare le caratteristiche del prodotto. Tutte le informazioni raccolte, o parte di esse, possono infatti essere condivise con il consumatore finale, permettendogli di conoscere e controllare la storia e l'integrità del prodotto, ma anche le sue caratteristiche, ad esempio, in termini di sostenibilità ambientale e sociale.

Violenza di genere, l’esame abbinato che non unisce

L’inversione dei punti all’odine del giorno sposta il dibattito sull’esame abbinato di due proposte di legge – “Norme per il contrasto del fenomeno della violenza di genere” - di iniziativa della Giunta e della consigliera dem Amalia Bruni. Ad illustrare il provvedimento è Pasqualina Straface che parla di un fenomeno in crescita, quello della violenza di genere, inaccettabile e pericoloso. «Si assiste ad una escalation che vede sempre più coinvolti i minori» ha aggiunto Straface sottolineando alcuni numeri riscontrabili sul nostro territorio che conta 14 centri antiviolenza, 7 case rifugio e 3 strutture per uomini violenti. Non ci sono invece strutture residenziali. «Il fenomeno che ha assunto tratti drammatici – ha detto ancora Straface - richiede la necessità di intervenire, e questo che ci apprestiamo a votare non è solo un atto legislativo ma una risposta a numeri che fanno male e chiedono alle istituzioni un’assunzione di responsabilità». Per la presidente della Terza Commissione consiliare, insomma, si tratta della volontà di mettere in atto una «rivoluzione del sistema culturale, e che vuole promuovere un nuovo equilibrio sociale».

Il presidente Occhiuto ha quindi espresso il personale apprezzamento per i contenuti della proposta ma chiede al Consiglio di approfondire un tema in particolare: «È chiaro che la rete di supporto alle donne vittime di violenza è una rete di straordinaria importanza, ma ci sono casi in cui le donne che denunciano ricevono l’ostracismo delle comunità. Mi riferisco a quanto successo a Seminara e Oppido. Solo grazie al contributo del prefetto di Reggio e al commissario Aterp è stato possibile spostare questa famiglia in un’altra comunità. Lo stesso ha subito un’altra ragazza che addirittura aveva subito l’ostracismo dei suoi stessi familiari. Per questi casi bisognerebbe individuare dei percorsi specifici, prevedere che l’Aterp possa fornire alloggi alle famiglie delle vittime che denunciano».

Amalia Bruni, che ha visto prevalere il testo della giunta nell’esame abbinato alla sua proposta, ha esordito ricordando la generale carenza dei centri anti violenza in Italia che è anche la base di partenza della legge stessa che tiene conto del ritardo calabrese sul tema e che, dopo un percorso fatto di ascolto, ha reso «urgente intervenire su progetti frammentati e risorse incerte» e su una organizzazione generale che ad oggi manca. Bruni avrebbe voluto l’istituzione di un Fondo unico per le vittime atteso che le risorse destinate fino ad adesso ammontano a sole 350mila euro ormai da molti anni. «Nella proposta di legge che votiamo sono riportati ancora i vizi delle leggi precedenti (la n°20 del 2007) adottate dalla nostra regione». Bruni, dunque, si discosta e denuncia la precarietà dei servizi senza programmazione. «La violenza sulle donne ha necessità di certezze e il problema principale rimane il finanziamento» sentenzia alla fine del proprio intervento.

L’analisi della Bruni però non convince né la meloniana De Francesco né la presidente della Terza Commissione che in particolare respinge l’idea del Fondo unico invocato dalla consigliera dem. Al dibattito partecipa anche Laghi che parla di una legge per forza di cose “in progress”: «Il problema della rete territoriale dei centri anti violenza rimane centrale e quindi l’interesse del legislatore è quello di sostenerli nel loro percorso assistenziale, quindi è evidente che è una legge che deve essere supportata».

L’assessore Caterina Capponi non ravvisa differenze sostanziali tra le proposte in esame abbinato e contesta a Bruni la severità di giudizio usata nel suo intervento. Il presidente dell’assemblea Mancuso ha invece ricordato come Palazzo Campanella, istituendo l’Osservatorio sulla violenza di genere, si è portato già avanti sulla tematica rispetto a tante altre Regioni italiane.

Ciò però non basta ad Amalia Bruni che annunciando il voto contrario del Pd continua a parlare di «occasione mancata» definendo il provvedimento una legge che non cambia le cose: «La Calabria continuerà a vivacchiare».

Gli altri provvedimenti

Subito dopo è arrivato il via libera al "Concorso agli obiettivi di finanza pubblica” – proposta di iniziativa della Giunta regionale - al fine di garantire il versamento all’entrata del bilancio dello Stato del contributo per gli anni 2025-2027 è autorizzata la spesa di 15,6 milioni di euro per ciascuna annualità dal 2025 al 2027.

Disco verde anche alla proposta di Legge n.237/12^ di iniziativa dei consiglieri Luciana De Francesco, Salvatore Cirillo e Antonio Montuoro - "Politiche di prevenzione dello sfruttamento e degli abusi in danno di minori" – con la quale, ha spiegato la De Francesco, si mira a garantire un coordinamento tra le istituzioni chiave delegate allo sviluppo del minore, dalla scuola alla famiglia, per la promozione di un benessere teso a prevenire qualsiasi abuso sessuale e coinvolge le categorie professionali (psicologi e avvocati) deputate al sostegno fattuale nei confronti dei minori vittime di abusi e delle loro famiglie. La norma impegna la Regione, in sinergia con il Garante per l'Adolescenza e con il supporto tecnico dell’Osservatorio regionale per i minori, a una promozione e diffusione del messaggio di prevenzione attraverso azioni capaci, in particolare, di garantire la veicolazione di strumenti informativi rivolti ai minori e alle loro famiglie. Il testo si compone di nove articoli e prevede un impegno di spesa da parte della Regione Calabria pari a 100mila euro.

Con la Proposta di Legge n.352/12^ di iniziativa dei consiglieri Pasqualina Straface e Sabrina Mannarino, Pietro Raso e Ferdinando Laghi - "Disposizioni per il riconoscimento della rilevanza sociale delle malattie reumatologiche e per l'attuazione della Rete reumatologica regionale" – si intende garantire un approccio integrato e multidisciplinare nella cura dei pazienti, attraverso l’istituzione di ambulatori dedicati e l’attuazione di una rete reumatologica regionale di strutture sanitarie altamente specializzate, distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio regionale. Ma non solo, perché si vuole migliorare l'accesso alle cure, promuovendo soluzioni innovative come la telemedicina, e la formazione del personale sanitario, con l’obiettivo di aggiornare le competenze dei medici, infermieri e operatori sanitari, migliorando la qualità del trattamento delle malattie reumatologiche. In tal modo si valorizzerà anche il contributo degli ETS, operanti nell’ambito delle malattie reumatologiche e che, avvalendosi di volontari, spesso sono a stretto contatto con i pazienti supportando la loro vita quotidiana e offrendo un aiuto psicologico e pratico.

Infine, approvazione per la Proposta di Legge n.374/12^ di iniziativa del consigliere Antonio Montuoro - "Conservazione, valorizzazione e promozione dell’opera di Mattia e Gregorio Preti e del Museo Civico di Taverna, quali patrimoni artistico-culturale della Calabria".