Intervista al candidato di Fratelli d’Italia che ha ricevuto più preferenze alle elezioni regionali. Tra ambizioni personali e fedeltà al partito, il poliziotto originario di Marcellinara guarda con rinnovata fiducia alla nuova legislatura regionale
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Antonio Montuoro, classe 1984, originario di Marcellinara, è il volto emergente di Fratelli d’Italia in Calabria. Alle elezioni regionali, con 11.920 voti, si è imposto come il più votato del partito di Giorgia Meloni, non solo nella circoscrizione Centro dove ha superato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (10.406 preferenze) e doppiato Filippo Pietropaolo, vicegovernatore uscente fermo a 5.499, ma a livello regionale. Lo abbiamo raggiunto per chiedergli un commento sul risultato ottenuto e sulle sfide amministrative e politiche che lo attendono nel prossimo futuro.
Consigliere Montuoro, oltre 11.900 preferenze: un risultato che la consacra come primo nome di Fratelli d’Italia in Calabria. Si aspettava un simile exploit? E da cosa crede sia dipeso questo consenso così netto?
«Devo dire che in cuor mio speravo in un risultato importante che, quanto meno, certificasse una crescita rispetto al mio precedente risultato elettorale. Vedere più che raddoppiato il consenso personale – passando da 5.205 voti nel 2021 a 11.920 quattro anni dopo – rappresenta la conferma del buon lavoro svolto nell’arco della mia prima legislatura regionale e una grande iniezione di fiducia da parte di tutti coloro che hanno voluto sostenermi. Mi piace spesso parlare con il gergo calcistico: vincere è un traguardo importante, ma ripetersi è ancora più difficile. Mi impegnerò a tramutare l’affetto che ho ricevuto, stando ogni giorno vicino alla gente e ai territori, in attività e risultati concreti per la mia regione».
Lei ha un profilo che coniuga pragmatismo istituzionale e radicamento territoriale. In concreto, che idea ha di rappresentanza e quali sono i temi che intende portare con forza all’interno del prossimo Consiglio regionale?
«Prima ancora dell’impegno politico, rivendico con orgoglio la mia appartenenza al corpo della Polizia di Stato a cui mi lega un profondo senso di responsabilità istituzionale. Ho cercato di coniugare, fin dall’inizio della mia attività di amministratore, lo spirito di servizio per la mia Regione e il mio Paese con un senso di profondo attaccamento al territorio. Cosa che si traduce nell’ascolto e nel dialogo continuo con i cittadini, cercando di venire incontro ai loro bisogni e interpretandone i sentimenti. In questa direzione, intendo portare avanti i temi che hanno già caratterizzato l’attività del mio primo mandato: in primis la sanità, ripartendo dall’uscita dal commissariamento come annunciato dalla premier Giorgia Meloni; il turismo e l’ambiente, che considero le risorse e i motori principali per lo sviluppo della regione; il sostegno alle forze dell’ordine, come presidi fondamentali per la nostra sicurezza; il sostegno alle imprese, dando man forte alle tante realtà territoriali che contribuiscono a creare occupazione e sviluppo; il consolidamento degli investimenti sulle infrastrutture, a partire dalla Ss 106 e dagli aeroporti; le politiche giovanili, supportando i talenti, la creatività, le start-up che possono dare respiro e innovazione alla nostra economia; la promozione della cultura della legalità e il contrasto alla criminalità».
Negli ultimi anni ha guidato la commissione bilancio, ruolo tecnico ma cruciale. Qual è il bilancio – mi permetta il gioco di parole – della sua esperienza?
«E’ stata una esperienza preziosa, che ho vissuto anche come una parentesi formativa per il mio percorso di amministratore. La commissione bilancio è il “cuore” di tutte le attività che regolano il buon andamento economico e finanziario dell’ente. Per i cittadini è difficile comprenderne l’importanza, essendo materia prettamente tecnica, ma posso dire con orgoglio di aver contribuito, nell’agosto 2024, ad approvare il rendiconto generale, per la prima volta nella storia del regionalismo, nel rispetto delle tempistiche stabilite per legge. Cosa che ci ha consentito di garantire stabilità e certezza nella gestione finanziaria, così come avvenuto anche per i bilanci degli enti strumentali – Calabria Verde per citare l’esempio più rilevante – che, a differenza del passato, siamo riusciti ad approvare con tempestività, dando nuovo slancio alle attività e ai servizi. Conoscendo le difficoltà degli enti locali, che spesso vengono risolte con continue proroghe, non è stato un risultato di poco conto. Ricordo, ancora, che in Commissione bilancio abbiamo ricevuto in audizione, per la prima volta, un viceministro del governo italiano, nello specifico Edmondo Cirielli, ponendo le basi per aprire nuove frontiere sull’innovazione e la cooperazione internazionale».
Il successo ottenuto alle urne, fa di lei un papabile assessore della nuova giunta, ipotesi che aprirebbe le porte del Consiglio regionale ad esponenti di primo piano di Fdi. Che ne pensa?
«Il presidente Occhiuto, all’indomani della rielezione, ha detto che le scelte sulla nuova giunta saranno effettuate collegialmente e di concerto con i partiti della coalizione di centrodestra che hanno contribuito alla sua riconferma. Ritengo che il lavoro e l’impegno coeso delle diverse forze di governo debbano essere premiati con una rappresentanza politica forte e identitaria, nel rispetto degli equilibri e delle dinamiche territoriali, tenendo conto dei numeri e dei risultati conseguiti. Per quanto mi riguarda, ho sempre interpretato il mio ruolo con lealtà e continuerò a farlo, mettendomi a servizio del progetto politico di Fratelli d’Italia e investendo fortemente nel suo radicamento in Calabria. Con lo stesso spirito, auspico che ogni decisione interna, comprendendo le legittime ambizioni personali, potrà essere assunta con l’obiettivo di far crescere ulteriormente la base territoriale di quello che è il partito guida del governo nazionale».
A chi sente di dover dedicare questo risultato?
«Innanzitutto alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina, supportandomi in ogni mia scelta, caricandosi di tanti sacrifici a dispetto del tanto tempo e delle energie che riservo all’attività politica e istituzionale. Un successo che voglio dedicare in particolare a mio papà, che mi guarda dall’alto, e alla mia piccola Giorgia. E poi, un ringraziamento speciale a tutta la mia squadra, collaboratori e amministratori, donne e uomini che mi stanno al fianco ogni giorno e che, come me, hanno creduto in un progetto autentico, fatto di radici, di militanza e di valori, stando vicini alla gente. Credo che questo sia stato premiato dai quasi 12mila elettori dell’area centrale della Calabria a cui devo dire grazie, con l’obiettivo di fare ancora di più e meglio per il bene della mia terra».