«Ho una gratitudine vera per Antonio Tajani e per tutta la squadra che gli sta intorno: hanno tenuto in piedi il partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, cosa tutt'altro che facile». Detto questo «guardando al futuro, ritengo siano inevitabilmente necessarie facce nuove, idee nuove e un programma rinnovato». Boom: Pier Silvio Berlusconi, dopo giorni in cui si rincorrono voci di una scalata a Forza Italia da parte del governatore calabrese Roberto Occhiuto (e non solo) sgancia la bomba. Il vicepresidente e amministratore delegato di Mfe - Media for Europe sceglie il tradizionale incontro di fine anno con la stampa negli studi Mediaset.

La specifica successiva non corregge il tiro sui saluti all’attuale segretario forzista, serve solo a focalizzare i temi: «Attenzione - precisa - questo non mette in discussione i valori fondanti di Forza Italia, che sono i valori del pensiero e dell'agire politico di mio padre. Ma sono valori che vanno adattati a quella che è la realtà di oggi, cioè al 2025». Passato e futuro nel segno di una politica liberale: può suonare simile al programma immaginato da Occhiuto nella corrente In Libertà che sarà lanciata il prossimo 17 dicembre. Troppo presto, però, per stabilire un ponte tra l’uscita di Berlusconi e il tentativo del governatore calabrese anche perché in via preliminare ci sarebbe da chiarire l’espressione «facce nuove».

Per l’ad di Mfe non c'è da meravigliarsi in pratica se lui e la sorella Marina si appassionano ai destini di Forza Italia, spiega «è naturale. Tra i lasciti di mio padre, uno dei più grandi, se non il più grande, è proprio Forza Italia. Siamo due persone che lavorano, appassionate e impegnate nel proprio ruolo e nel proprio lavoro. Chi fa l'imprenditore non può essere distante dalla politica». E sul tema delle facce nuove, «quello che vale per Forza Italia vale per la politica in generale, vale per tantissimi settori del Paese e dell'economia» conclude.