«Con Cannizzaro siamo alleati: io ho sconfitto Forza Italia Vibo alle Comunali, lui l’ha sconfitta alle Regionali». La battuta che Francesco Colelli, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, ha infilato tra le pieghe dell’ultima puntata di Perfidia, la trasmissione di Antonella Grippo su LaC Tv (RIVEDI QUI), non ha creato grande turbamento in Francesco Cannizzaro che gli sedeva di fronte. Il ras azzurro di Reggio, grande stratega che crea e disfa carriere politiche e vero vincitore dell’ultima tornata elettorale che ha visto trionfare la ricandidatura Occhiuto, non si è rabbuiato, né si è sbracciato per allontanare da sé l’insinuazione che a determinare la sconfitta di Fi nel Vibonese e del consigliere uscente Michele Comito, sia stato proprio lui. Si è limitato a rispondere a denti stretti «c’è una bella differenza, c’è una bella differenza…», mentre Colelli metteva ulteriormente a fuoco il concetto, rimarcando che «ci sono molte liti, molte diatribe, soprattutto all’interno di Forza Italia».

Insomma, Colelli l’ha stuzzicato ma Cannizzaro non ha smentito, probabilmente autocompiacendosi per un risultato “negativo” che ha dato una spallata di proporzioni forse estintive all’attuale classe dirigente azzurra nel Vibonese. In un colpo solo, infatti, sono finiti dietro le quinte sia il deputato Giuseppe Mangialavori, ex coordinatore regionale del partito poi sostituito nel dicembre del 2023 proprio da Cannizzaro, sia l’attuale coordinatore provinciale, Comito, che per qualche centinaio di voti è stato costretto a dire addio al Consiglio regionale, tornando a occupare il suo posto di primario all’ospedale di Vibo.

Gli stessi voti, dicono i bene informati, che più o meno avrebbe incassato Maria Grazia Pianura, moglie del sindaco di San Gregorio d’Ippona, Pasquale Farfaglia, strenuo difensore a sua volta del presidente della Provincia Corrado L’Andolina, anche lui di Forza Italia ma ormai ai ferri corti con Comito e gran parte del partito a causa della sua ostinazione a non dimettersi dalla guida dell’Ente sovracomunale. Sarebbe stato proprio Cannizzaro, sempre secondo la vulgata politica, a chiedere a Pianura di candidarsi alle Regionali, nella consapevolezza che questo avrebbe messo a rischio le chance di Comito, tirandosi appresso anche il credito politico di Mangialavori. Un capolavoro di strategia, con buona pace delle ambizioni di rappresentanza del territorio vibonese che, infatti, si ritrova oggi con un solo consigliere regionale (Vito Pitaro di Noi Moderati) e nessun assessore nella nuova giunta Occhiuto. È la politica, bellezza.