Brutto periodo per Forza Italia in Calabria. Nelle ultime settimane, infatti, non è scoppiata solo l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, ma anche altri due episodi significativi.

Il primo è la nomina dell’ex segretario della Cisl Luigi Sbarra a sottosegretario per il Sud al posto di Raffaele Fitto ora diventato europarlamentare. Una postazione a cui ambivano molti forzisti calabresi che sognavano postazioni nel Governo. Invece la Meloni ha voluto sparigliare le carte e assegnarla proprio all’ex leader del sindacato cattolico.

Una mossa che ha un senso politico profondo che mette in agitazione anche Tajani. Non va dimenticato, infatti, che il sindacato cattolico conta quattro milioni di iscritti, soprattutto fra pensionati e dipendenti pubblici. Un mondo ben posizionato al centro. L’obiettivo allora è quello di costruire la gamba centrista di Fratelli d’italia in versione moderata e ambizione di “partito della nazione”. Obiettivo 40 per cento commenta qualcuno, ovviamente ai danni proprio del partito di Tajani e Occhiuto.

Un’altra brutta gatta da pelare arriva dall’Anci, l’associazione dei sindaci gestita da un’altra forzista Rosaria Succurro. Qui è andata in scena una controversa vicenda legata alla stabilizzazione dei tirocinanti da parte dei Comuni. C’è un documento firmato da 200 sindaci che pare abbia mosso una sfiducia verso la presidente Anci. In realtà la Succurro dice che il documento è stato in qualche modo manomesso e che in realtà si trattava di una richiesta di ulteriori approfondimenti tecnico-economici con la Regione. Di certo la situazione anche qui non è tranquilla.

La vicenda più spigolosa però è quella relativa all’inchiesta che ha investito Roberto Occhiuto. Non ci riferiamo ovviamente agli aspetti giudiziari di cui si conosce poco o nulla al punto che il presidente ha esordito ieri nella conferenza stampa da lui stesso indetta chiedendo ai giornalisti di porgergli domande. Alcune cose però sono venute fuori.

La prima è il solito sospetto di qualcuno (molto probabilmente fuoco amico) che abbia tirato fuori ad arte le carte per impallinare politicamente Occhiuto. Del resto nonostante l’interessato abbia negato in conferenza stampa tutta questa solidarietà da parte dei suoi alleati per l’inchiesta non si è registrata così come non si è registrato alcun commento significativo delle forze del centrodestra ai suoi annunci di ricandidatura.

Lui dice che non accetterà la sorte di molti suoi predecessori uccisi politicamente da inchieste poi finite in un nulla. Aggiunge quindi che si candiderà comunque. Anche contro la sua coalizione lascia intendere a questo punto. Una ipotesi che potrebbe essere dannosa per Forza Italia e anche per tutto il centrodestra. La Meloni, però, potrebbe avere un asso nella manica. E qui torniamo a Sbarra, il tecnico che ha spostato al centro Fratelli d’Italia.