La vice capogruppo dei grillini alla Camera, dai microfoni di “Buongiorno in Calabria” dice che le opposizioni non hanno chiesto le dimissioni, ma che è poco decoroso il can can mediatico che ha avviato lo stesso governatore: «I risvolti giudiziari si vedranno ma il nostro giudizio politico sulla sua amministrazione è di condanna»
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«Non siamo stati certo noi a mettere questa inchiesta giudiziaria sotto i riflettori». Così Vittoria Baldino, vicecapogruppo del M5s che stamattina è stata ospite a “Buongiorno in Calabria”.
«A farlo - ha detto la Baldino - è stato lo stesso presidente e a un po anche a drammatizzarlo perché è stato lui ad averlo annunciato sui social ed è stato lui ad aver promesso interviste alla vostra bravissima conduttrice, Antonella Grippo, per poi pentirsene. E’ stato sempre lui a voler andare in prima serata tv su una rete Mediaset per parlare di questa inchiesta. Invece le opposizioni sono state molto discrete: nessuno ha urlato allo scandalo nessuno, ha urlato alle dimissioni, nessuno ha messo in primo piano l'inchiesta. Io stessa nelle mie dichiarazioni ho detto che il giudizio per quanto ci riguarda è politico, la nostra è una bocciatura politica e amministrativa però nel momento in cui tu stesso hai deciso di drammatizzare e concentrare tutta l'attenzione su quest'inchiesta e decidi di andare in tv prima ancora a detta sua di aver letto le carte, allora ritengo che sia giusto oltre ad andare sotto i riflettori andare in consiglio regionale a spiegare cosa sta succedendo ai calabresi».
Alla Baldino, però, l’intervista a Rete Quattro non è affatto piaciuta. Dice che nell’occasione Occhiuto ha mentito. «Se dobbiamo stare agli atti, non dell'inchiesta attenzione ma a quelli della Regione, la nomina di Ferraro a capo delle Ferrovie della Calabria porta la firma del suo capo di gabinetto non posso pensare che non sappia nulla. Perché quindi, che bisogno c’è di dire delle bugie? Evidentemente magari premia l'atteggiamento da vittima, quell’intervista a me è sembrata una buona messa in scena per presentarsi come vittima di fronte agli elettori in questa campagna ormai permanente a cui ci ha abituato quindi lui ha voluto un po’ creare questo effetto di vittima però ha fatto tutto da solo e in ogni caso secondo me le vittime sono altre; le vittime sono i calabresi che scontano una cattiva gestione della regione che non hanno la voce per poter andare in televisione a raccontare la loro indignazione e tutti i sacrifici che fanno ogni giorno per andare avanti».
Poco d’accordo è la deputata anche sulla scelta di indire una conferenza stampa. «Trovo poco rispettoso parlare ovunque sui social, in tv, davanti ai giornalisti ma non davanti al consiglio regionale. Per quanto riguarda la sua candidatura non voglio fare nè la giustizialista e nè la manettara. Come sapete per noi del Movimento 5 Stelle c'è un piano giudiziario e un piano etico. Probabilmente la sua candidatura aveva già iniziato a scricchiolare fra i suoi alleati di governo di centro-destra e anche la notizia dell'inchiesta diciamo non ha ricevuto tutta questa solidarietà da parte soprattutto del blocco di Fratelli d'Italia e infatti a me l'intervista a Porro è sembrata un po' parlare a loro piuttosto che ai calabresi. Detto questo non ne farei la questione principale. Sicuramente c'è un cortocircuito politico però sono questioni interne al centro-destra. Quello che a me preme è un giudizio politico su Occhiuto amministratore e su quello che non ha fatto o ha fatto male per la Calabria perché lui ha raccontato anche l'altra sera un'immagine della Calabria che purtroppo non corrisponde alla realtà».
Su questo la Baldino è stata nettissima «Oggi siamo già in tempi di bilanci devo dire che la situazione rimane drammatica sul piano della sanità, sul piano delle infrastrutture, sul piano del lavoro, sul piano dei servizi. Raccolgo tutti i giorni testimonianze di cittadini che raccontano di essere stati praticamente sequestrati nei pronto soccorso senza assistenza, senza esami diagnostici per giorni e giorni e traumatizzati da questa esperienza. Ospedali che non funzionano, medici che non ci sono, il personale sanitario che non c'è. L'altro giorno l'abbiamo denunciato per esempio a Cariati, l'ospedale che ancora di fatto non è stato riaperto nonostante la sua apertura sia stata annunciata mille volte . Allo stesso modo sulle infrastrutture, allo stesso modo sui servizi ci sono i sindaci che mi raccontano che purtroppo hanno dovuto alzare tantissimo le imposte per poter sopperire ad una cattiva gestione amministrativa che viene dalla Regione. Quindi è di questo che secondo me Occhiuto dovrà rispondere davanti agli elettori. È di questo che secondo me dobbiamo parlare. Però attenzione, se dovessero emergere cose gravi che non fanno onore a una gestione così rigorista come lui dice, noi ne terremo chiaramente conto e trarremo le dovute conseguenti. Già la questione delle nomine, di per sé, credo che non faccia onore ad una gestione rigorista della Calabria, soprattutto in due settori come i trasporti e la sanità. Ci sono i due settori chiave che avrebbe dovuto trattare con i guanti».