La sanità pubblica al centro dell'appuntamento elettorale con la segretaria nazionale del Pd che ha incontrato anche la vedova del 48enne morto il 4 gennaio scorso in attesa dei soccorsi
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Elly Schlein regge lo striscione "Siamo Tutti Serafino"
«Siamo qui insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento per chiedere giustizia e verità per Serafino Congi». È la segretaria del Pd Elly Schlein in un appuntamento elettorale nel piazzale dell'ospedale cittadino di San Giovanni in Fiore a lanciare un appello per la vicenda del 48enne Serafino Congi, morto il 4 gennaio scorso a bordo di un ambulanza sulla Statale 107, dopo aver atteso per alcune ore i soccorsi nel Pronto soccorso. Qualche minuto prima la Schlein ha incontrato Caterina Perri i membri dell’Associazione "Siamo Tutti Serafino… nel segno di Antigone” e alcuni esponenti del Comitato Sila Salute Bene Comune.
Dalla scalinata dell'ingresso del presidio ospedaliero, insieme al segretario regionale Nicola Irto, al segretario provinciale Matteo Lettieri, ai candidati dem al consiglio regionale Domenico Lacava e Pino Capalbo, al candidato della Lista Tridico Presidente Giovambattista Nicoletti ha tuonato tutto il suo dissenso per la vicenda.
«È inaccettabile tutto quello che è successo. Nella nostra Costituzione l’articolo 32 sancisce il diritto alla salute. Per questo noi – ha continuato la Schlein - non accettiamo la destra al Governo che vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone. Per noi la sanità è quella di Tina Anselmi, una sanità per tutti a prescindere dal portafoglio».
«Lo chiediamo anche anche ai responsabili dell'Asp di Cosenza di sostenere questa richiesta di verità. Verità e giustizia per Serafino Congi - ha concluso - ma soprattutto la trasparenza di far capire come si è conclusa l'indagine amministrativa che hanno annunciato più di sette mesi fa e di cui ancora non si sa nulla. Questo perché magari sperano di aspettare l’attesa della inchiesta penale: ma quella è un’altra cosa. Queste famiglie meritano risposte adesso e non meritano un presidente della Regione – conclude la segretaria del Pd - che su questo non ha messo la faccia per dire qualcosa».