Restano insistenti le voci che vogliono i leader della coalizione orientati al superamento del governatore uscente anche se si susseguono le smentite ufficiali. Tutto sarà chiarito entro oggi quando il presidente dimissionario dovrà dimettersi dall’incarico di commissario alla Sanità per non incorrere nell’ineleggibilità
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Nonostante gli strambi sofismi di Avs, la battaglia di ottobre dovrebbe essere pronta. Sarà Pasquale Tridico, europarlamentare del M5S a sfidare Roberto Occhiuto il 5 e 6 ottobre prossimi. Arrivata la sua disponibilità alla candidatura, l’investitura da parte della coalizione dovrebbe essere scontata, visto che sul suo nome si era già trovato da tempo l’accordo. Non ci sarà il tempo di spiegare il perché di questo difficile parto chè il tempo stringe e Tridico si dovrà buttare a capofitto nella composizione delle liste. Verrà il tempo dei chiarimenti.
Ma questa insolita pre campagna elettorale agostana potrebbe riservare ancora qualche colpo di scena. Ieri l’Ansa parlava di ore di riflessione anche nel centrodestra. Roberto Occhiuto dopo le dimissioni ha annunciato l'intenzione di ricandidarsi, ma nella coalizione si fa largo - in caso di peggioramento del quadro giudiziario - l'opportunità di prevedere un 'Piano B'. È circolata anche l'ipotesi che Giorgia Meloni potesse mettere sul tavolo la carta Luigi Sbarra, ma arrivano solo smentite con l'ex segretario della Cisl che, viene assicurato, non avrebbe dato alcuna disponibilità per le Regionali, restando concentrato sul ruolo di sottosegretario al Sud. Una decisione è attesa nel vertice fra Meloni e gli altri leader della coalizione, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.
Una indiscrezione che circola da tempo nei corridoi della politica e sotto gli ombrelloni che contano ma che, arrivati a questo punto, sembra poco probabile. Non solo perché Roberto Occhiuto sta tenendo una serie fittissima di incontri, ma anche perché cambiare il candidato in questo momento per il centrodestra sarebbe un vero e proprio suicidio. La riportiamo dunque solo per dovere di cronaca.
La prova del nove, comunque, si avrà qualche ora, quando scadranno per Occhiuto i termini per dimettersi dal ruolo di commissario ad acta per la sanità per evitare di incorrere in una eventuale ineleggibilità. Oggi a mezzanotte scoccano i 45 giorni previsti dalla legge per non incorrere in quanto previsto dalla legge 154/1981 e dalle ulteriori previsioni della legge regionale n°31 del 2016. Sì, perché chi sostiene la tesi di un cambio in corsa per il centrodestra pensa che Occhiuto possa rinunciare alla corsa a presidente, ma tenersi il mandato governativo di commissario della sanità regionale in attesa di trovare poi una nuova sfida politica.
Una tesi, ribadiamo, che non ci convince. Ma entro mezzanotte di oggi ogni dubbio sarà fugato. Lo stesso Occhiuto aveva lasciato intendere la sua intenzione di dimettersi da commissario per evitare rischi, vedremo se lo farà e soprattutto cosa farà il Governo visto che la disastrata sanità calabrese di certo non può rimanere senza guida.
Se Occhiuto dovesse dimettersi da commissario non ci saranno più dubbi che la sfida per la Regione sarà tra lui e Pasquale Tridico. Una sfida meno scontata di quanto si pensasse fino a 24 ore fa.