«Ho letto l’intervento della segreteria regionale del Partito democratico a proposito della mancata attivazione dell’emodinamica presso il reparto di cardiologia dell’ospedale di Paola e non posso che osservare “meglio tardi che mai”». A scrivere è l’avvocato Ennio Abbonante, ex sindaco di Falconara Albanese, che da anni si batte perché venga attivata l’emodinamica nell’ospedale di Paola. Dopo aver segnalato emergenze scandalose e dopo l’ultimo servizio del Tg3 nazionale, il Pd si è prodigato in una nota stampa nella quale punta il dito contro il cattivo operato del centrodestra. Ma l’avvocato Abbonante non ha intenzione di alimentare sterili polemiche, né permettere che qualcuno, in clima elettorale, approfitti di quello che è, in tutta evidenza un problema di sperpero e malasanità. E mette qualche puntino sulle “i”.

Anni di silenzio (quasi) assoluto

«Ricordo a me stesso – scrive –, infatti, che dall’inizio del 2021, quando da paziente ho iniziato a sollecitare l’Asp di Cosenza affinché dotasse il già ottimo reparto di cardiologia dell’ospedale di Paola, diretto dalla dottoressa Manes, dell’emodinamica, ho registrato solo gli interventi del sindaco di Paola, Roberto Perrotta e dell’ex consigliere regionale del Pd Graziano Di Natale, perché nessuno dei consiglieri regionali, deputati e senatori democratici, come del resto nessuno dei rappresentanti di tutti gli altri partiti politici, ha mai speso una parola in favore di questa iniziativa. Si sono succeduti articoli sulla carta stampata, quotidiani on line, tv locali e televisioni nazionali e finalmente c’è stato un consistente investimento per la realizzazione di due sale operatorie, per l’acquisto di due angiografi ed è stato anche trasferito il dottor Rosselli, cardiologo emodinamista molto esperto. È seguito il collaudo e da circa un anno insieme ai pazienti, alle associazioni ed ai sindaci del comprensorio, stiamo lottando affinché i volenterosi sanitari siano messi nelle condizioni di iniziare a eseguire le procedure ameno in regime ordinario».

«Una nota come propaganda elettorale»

«La nota, quindi, per quanto mi riguarda, pubblicata dopo anni di silenzio, solo il giorno dopo la formalizzazione delle dimissioni del presidente Occhiuto, appare come propaganda elettorale. Chi vuole, assuma impegni scritti e formali da inserire nei propri programmi, perché per i consiglieri di maggioranza, componenti di commissione o assessori, per i consiglieri di opposizione, che potevano e dovevano farlo e non lo hanno fatto, il tempo è scaduto e per come diceva Enzo Tortora nel suo Portobello, big beng ha detto stop. Il disinteresse per i problemi pesa come un macigno, per cui, oggi che siamo in piena campagna elettorale, prendo le distanze dalle strumentalizzazioni di qualunque genere e da qualunque parte provengano. Ho dedicato quindici anni della mia vita alla politica, ricoprendo diverse cariche pubbliche elettive, ed alla fine del mio primo mandato da sindaco, nel 2006, quando avrei potuto ricandidarmi e verosimilmente essere rieletto, ho deciso di dire basta, perché non rappresentava il mio modo di essere e di vivere. La politica deve essere servizio e per un cattolico ed un credente deve essere attività al servizio dei poveri, degli ultimi, degli emarginati e di chi non ha voce e non, con le debite eccezioni, interesse personale e dei propri sodali, orticelli da coltivare con diverse specie di clientela, passerelle per accaparrare consensi da spendere nelle campagne elettorali. Dal 2006 ho lasciato la politica, ma non ho abbandonato la vita sociale e da solo, senza nessun padrino, gratuitamente e senza cercare alcun profitto o diversa utilità, cerco di dare sostegno concreto anche con la mia attività di avvocato e voce a chi voce non ha e risposte a chi risposte non ne ottiene, senza alcuna sponsorizzazione partitica e politica».