La strada della morte

Statale 106, il Consiglio regionale ritrova l’unità sulla mozione unica che incalza il Governo

Il documento condiviso in conferenza dei capigruppo chiede tra l'altro la nomina di un commissario ad acta e la possibilità di utilizzare risorse provenienti dal fondo completamente al Pnrr. Occhiuto: «È un atto che legittima la politica: abbiamo tante responsabilità sui ritardi». Mancuso: «Ora tocca a Roma»

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di Claudio Labate
28 febbraio 2022
17:52

«Il Consiglio regionale della Calabria impegna la giunta a sostenere una specifica diretta contrattazione con il governo per definire la realizzazione di un'infrastruttura stradale di tipo “B” e contestualmente la nomina di un commissario ad acta; ad utilizzare la proposta della Regione Calabria relativa al contratto di programma 2021-2025 tra Anas e Governo quale strumento prioritario per l’allocazione di risorse finanziarie adeguate all'obiettivo; a verificare la possibilità di utilizzare risorse provenienti dal fondo completamente collegato al Pnrr; a sostenere un necessario riequilibrio del fondo Fsc 2021 2025 alla luce della recente delibera Cipes che vede un’assegnazione di risorse alla Calabria assolutamente insufficiente ed infine ad attivare il concorso non in governo una specifica interlocuzione visto anche recente inserimento della strada statale 106 calabrese all'interno delle reti transnazionali al fine di reperire ulteriori finanziamenti in sede Europea anche tramite il PON 2021-2027».

Il Consiglio regionale della Calabria trova l’unità lungo la strada della morte, la statale 106, approvando una mozione unica venuta fuori dalla condivisione e dalla modifica di una mozione originariamente vergata dal gruppo Fratelli d’Italia e messa a disposizione della conferenza dei capigruppo che l’ha portata in aula tra la soddisfazione di tutti i consiglieri.


Occhiuto: «Atto che legittima la politica»

Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, concludendo il dibattito ha sottolineato lo sforzo unitario compiuto dal Consiglio regionale che può essere orgoglioso di aver concentrato per la prima volta tutti gli sforzi sulle problematiche della statale 106. Allo stesso modo si augura che la convergenza di tutti i gruppi politici si possa anche registrare all'interno del sistema delle autonomie locali.

«Io inviterei il Consiglio regionale – ha detto ancora Occhiuto – a predisporre una lettera dura di proteste rivolta all'Amministratore delegato di Anas perché un commissario non può consentirsi di non presentarsi in una Commissione regionale annunciandolo soltanto il giorno prima. È una valutazione che rimetto al presidente del Consiglio regionale ma noi dobbiamo dimostrare che non abbiamo alcun complesso reverenziale nei confronti delle società che sono pagate con i soldi dei contribuenti. Allora ecco su questo io vorrei che ci fosse anche una assunzione di responsabilità da parte del Consiglio che ha titolo a dire che Anas deve fare il suo dovere. Quello che stiamo facendo insieme in Consiglio regionale è un modo anche per legittimare la politica che ha troppe responsabilità rispetto ai ritardi della 106 che a distanza di tanti anni è ancora definita la strada della morte».

Mancuso: «Adesso tocca al governo»

«Ha fatto bene il presidente Occhiuto e chiedere energicamente di inserire la statale 106 nelle opere finanziabili con le risorse del Pnrr». Esordisce così il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso introducendo il primo punto all’ordine del giorno della seduta dell’assemblea legislativa calabrese. Le problematiche della statale 106 sono note e di antica data, si tratta di un percorso stradale di 491 km della fascia costiera ionica di Calabria Puglia e Basilicata il cui percorso più critico è quello calabrese di 415 km che il rapporto Istat del 2021, riferito all'incidentalità del 2020, indica come la quinta strada più pericolosa d'Italia. Da qui si evince la necessità di un urgente modernizzazione, proprio con l'interno di trasformarla in un'infrastruttura sicura ed in un efficace collegamento tra la dorsale jonica calabrese e il resto d'Italia e d'Europa.

«Adesso tocca al governo mettere a disposizione le risorse indispensabili per la messa in sicurezza e riqualificazione dell'intera arteria che una volta efficientata potrà agevolare i processi di sviluppo e garantire il diritto alla mobilità dei cittadini ma anche consentire la posizione di un prestigioso itinerario turistico paesaggistico culturale che coincide con quello dell'antica Magna Grecia».

Questo dovrà essere, per Mancuso, il principio cui deve ispirarsi l’allocazione delle risorse e le addizionalità che attende il Mezzogiorno, con i fondi strutturali, per conseguire l'obiettivo. Quelle risorse non sono sostitutive delle risorse nazionali e la mozione unitaria serve ad individuare assieme alla Giunta regionale il percorso istituzionale e politico più congeniale per esigere dal governo risposte rapide, stringenti e risolutive. Mancuso la considera il testo più avanzato sulle problematiche della Ss106: «Pertanto è tempo di mostrare con atti concreti e risorse adeguate che la statale 106 è una priorità da affrontare nell'interesse della Calabria, del Mezzogiorno e del paese, da una politica che vuole improntare la situazione sulla parola dignità, citata 18 volte nel discorso di insediamento del presidente Mattarella, e che non può più distrarsi su questioni come questa».

Dolce: «C’è anche un pericolo di gestione delle mergenze»

L’assessore Mauro Dolce, al suo primo intervento in aula, si è detto dispiaciuto di non essere potuto intervenire in Commissione, impegnato a Roma in due incontri con Rfi. Per lui la Ss106 è una priorità non solo per la Calabria, ma anche per l’Italia, per garantire lo sviluppo economico e sociale dei territori. Ma l’assessore aggiunge un particolare di non poca rilevanza che ha già portato un risultato al tavolo con l’Anas: «Non c’è solo un pericolo sicurezza, ma anche di gestione delle emergenze. La Calabria è servita da un’unica arteria come l’A2 che se si dovesse interrompere – vista la maggiore pericolosità sismica del nostro territorio rispetto ad altri – molti territori non potrebbero essere raggiunti. Sono qui da meno di tre mesi , ho preso conoscenza del tema infrastrutturale della Calabria ed è chiaro che la Ss106 è un perno importante. Oggi occorrerebbero 5 miliardi aggiuntivi a quelli già stanziati che risolverebbero i problemi tra Catanzaro e Sibari».

Dolce offre all’aula anche la strategia da perseguire nel nuovo contratto di programma: «Avere una visione organica della Ss106 da Rocca Imperiale a Reggio, per cui laddove non c’era progettazione noi la chiediamo per quelli mancanti. Intanto abbiamo convinto Anas ad operare su progetti di fattibilità tecnica economica che velocizzano le procedure».

Nel corso del dibattito, Amalia Bruni (Misto) ha invitato a lavorare in unità, Davide Tavernise a «passare dalle parole ai fatti» e se Ernesto Alecci (Pd) ha puntato l’indice sulle responsabilità politiche del passato e dell’ex presidente facente funzioni Nino Spirlì che ha indicato la Ss106 un’opera di rilevanza regionale, Antonio Lo Schiavo (deMa) si augura che la mozione unitaria non sia solo un esercizio di retorica a cui la politica è abituata, auspicando, nel caso in cui il governo non corregga il tiro, che il Consiglio sia disposto ad aprire una vera e pria vertenza Calabria, se necessario, rompendo con le forze politiche che rappresentano il Governo e compiendo anche gesti eclatanti.

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