Tagli al Pnrr

I parlamentari calabresi del centrodestra si schierano con il Governo. L’opposizione attacca: «Incapaci di difendere il territorio»

Deputati e senatori di maggioranza intervengono sul definanziamento che sottrae quasi un miliardo di euro alla Calabria. Per Mario Occhiuto (FI) è un approccio pragmatico, Orsomarso (FdI) e Minasi (Lega) assicurano che si troveranno altri fondi, ma Pd e 5 Stelle li accusano. Irto (Pd): «Governo irresponsabile e ostile al Sud e alla Calabria» 

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di Marcella Mastrobuono
10 agosto 2023
07:38
Occhiuto, Orsomarso, Minasi e Irto
Occhiuto, Orsomarso, Minasi e Irto

Non si fermano le polemiche per la rimodulazione del Pnrr voluta dal Governo Meloni, comunicata qualche giorno fa dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, che elimina di fatto progetti per 16 miliardi di euro. Dal grande Piano nazionale di ripresa e resilienza sono spariti progetti per l’efficientamento energetico, la rigenerazione urbana, la riduzione del rischio idrogeologico, i beni confiscati alle mafie e la valorizzazione del verde urbano. Definanziati.

E la Calabria, che poteva finalmente contare su un massiccio piano di investimenti per ridurre le distanze con le altre regioni, si è vista tagliare più di 900 milioni di euro di finanziamenti per gli enti locali, anche per progetti già in fase di realizzazione. La sola provincia di Reggio Calabria perde 333 milioni di euro su 618,8 milioni. Il 53,88%.


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Irto (Pd): «Governo irresponsabile, Occhiuto non resti a guardare»

«È gravissimo ed inaccettabile che il governo Meloni abbia tagliato alla Calabria quasi un miliardo di fondi. Il presidente della Regione non può restare a guardare neppure per un altro giorno e dovrebbe protestare insieme ai presidenti delle altre Regioni meridionali - dice Nicola Irto, senatore e coordinatore del Partito democratico calabrese - Questo governo discrimina i cittadini più deboli, é insensibile, irresponsabile e ostile al Sud e alla Calabria».

I parlamentari calabresi di maggioranza difendono le ragioni dell’Esecutivo anche dopo la sostanziosa sforbiciata.

Mario Occhiuto (FI): «É un approccio pragmatico, servivano correzioni»

«L’approccio del ministro Fitto è stato pragmatico - sostiene Mario Occhiuto, senatore di Forza Italia - La revisione del piano non è un esercizio di stile, serve a rispettare tutti i target previsti dal Pnrr. Ci sono volute correzioni tecniche e formali, modifiche necessarie provocate dall’aumento dei prezzi (soprattutto delle materie prime del settore delle costruzioni), c’erano opere che non avrebbero rispettato la scadenza del 2026. Lo so, vedere alcune rimodulazioni può creare a prima vista un certo disagio perché le misure sono importantissime, ma non ci sarà nessun definanziamento, come garantito dallo stesso ministro Fitto. Quegli investimenti si metteranno in sicurezza: quelle sul dissesto idrogeologico, quelle che riguardano i comuni sulla rigenerazione urbana, sull’efficienza energetica, sui piani urbani integrati. Per alcune di queste i lavori sono già in corso, quindi saranno completati grazie alle risorse di coesione e al fondo complementare al Piano».

Minasi (Lega): «Nessuno scippo alla Calabria»

«Nessun allarmismo. Nessun progetto verrà definanziato - ribadisce la senatrice della Lega Tilde Minasi - tutte le opere previste nel Pnrr continueranno ad essere realizzate senza interruzione, ma con altre fonti di finanziamento che prevedano tempi più lunghi per la spesa, perché tanti progetti non potevano essere realizzati nei tempi previsti. Piuttosto che perdere le risorse si è provveduto ad una revisione, nessuno scippo al Meridione o alla Calabria».

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Orsomarso (FdI): «Ci saranno altre fonti di finanziamento»

«Il Pnrr aveva in sé tutta una serie di progetti calati in fretta come lo stadio di Firenze e tanti altri microprogetti estemporanei che sarebbero andati oltre il termine del 2026 - dice anche Fausto Orsomarso senatore di Fratelli d’Italia - una parte dei progetti saranno coperti da altre fonti di finanziamento. Il tema vero al Sud è la capacità di pubblico e privato di mettere a terra veri progetti di sviluppo. Il nostro governo regionale guidato dal Presidente Occhiuto e il governo nazionale possono imprimere quella svolta di mentalità, perché siamo ancora un eldorado inespresso».

L'attacco dei 5 Stelle: «Parlamentari calabresi incapaci di difendere il territorio»

«Ci piacerebbe dire che la notizia del taglio di 900 milioni di euro alla Calabria è un fulmine a ciel sereno - attacca la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle - ma è solo la logica conseguenza dell’atteggiamento persecutorio dell’esecutivo più a destra della storia della nostra Repubblica verso il Meridione e i fragili. Basti pensare al prossimo scippo che perpetreranno con l’Autonomia differenziata ed i conti, questa volta sì, tornano. E meno male che questi signori dicevano di essere pronti a governare il Paese. La pezza peggiore del buco è l’idea del ministro Fitto di finanziare le misure tagliate con i Fondi di coesione. Se bisogna coprire i buchi del nuovo Pnrr con i fondi Por, altre misure di sostegno ai territori, ovviamente, verranno meno. É un circolo vizioso. Dispiace che i parlamentari di maggioranza del Sud, calabresi in particolare, non mostrino alcuno spirito critico, nessuna capacità di dire no, nessuna velleità di difesa del proprio territorio. Il messaggio è chiaro, non disturbare i manovratori».

«Questo Governo si dimostra sempre più inadeguato - rimarca Elisa Scutellà, deputata 5 Stelle - parliamo del definanziamento di misure che servono come il pane alla nostra amata Calabria, per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico, per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e per la rigenerazione urbana. Ma che cosa hanno fatto di male i calabresi per vedere un’ingiustizia sociale come questa? Il Governo si vergogni, se non sono capaci di gestire i soldi dei cittadini vadano a casa».

«Nella storia della Repubblica italiana non c'è mai stato un governo che abbia iniziato il suo percorso con una dote di 209 miliardi di euro da spendere - dice il deputato del M5S Riccardo Tucci - E nonostante l'immeritata fortuna (Fratelli d'Italia si astenne più volte o votò contro il Pnrr in Europa e in Italia), il Governo Meloni rischia di buttare alle ortiche questo enorme tesoretto. Gli avevamo teso una mano, ci eravamo resi disponibili a collaborare con loro per il bene del Paese, ma hanno rifiutato sdegnosamente. Questo è ora il risultato. È la certificazione della loro incompetenza, se non addirittura della loro malafede».

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