«Pasquale non c'è mai stato, non è mai stato davvero in partita. Io non so perché e chi ha potuto credere a una roba del genere...».
La gola evidentemente poco profonda di humus a Cinquestelle si nutre, oltreché di anonimato. Ma si ferma in superficie sulle info finali circa i moventi. Perché è chiaro invece chi e perché casca e ci è cascato sulla "finta" di Tridico (nomination che non è mai esistita per davvero). Ci casca per forza, quasi per disperazione. Sempre e solo il Pd, naturalmente. A più livelli. Ostinato ricercatore di sconfitte preventive salvo correre col la bandiera (o il culo) degli altri. Quale migliore performance che lasciare il cerino anche stavolta?

Qui si infila un sms giornalisticamente assai griffato che sarebbe arrivato a Conte. Forse l'unico che può fare da influencer in quel mondo. Con Tridico ti prendi la Calabria, il senso. Non la vuole nessuno, ma è pur sempre una regione (con la r minuscola) il commento rafforzativo.
Pochi giri di parole e Conte passa la pratica al destinatario che non declina, pur non avendone nessuna intenzione. E sedimenta il vero "progetto". Tengo in riserva la nomination così la palla non passa in altro piede. Conservo la quota fino a scioglimento di riserva, molto meno ci ha messo la fumata per Papa Leone. Fino al calar degli assi, e delle vere intenzioni, delle ultime ore. A metà tra summit romani e riunioni da remoto con i conterranei.
Conte cambia "verso", ovviamente conoscendo le vere carte in tavola e soprattutto le intenzioni e i voleri di Tridico. E fa direttamente il nome di Vittoria Baldino (vero progetto dell'eurodeputato) come possibile prima presidente donna di Calabria (la gaffe Santelli è dietro l'angolo). All'improvviso si alzano muri e musi stortissimi dalla parte Pd, anche altolocatissimi. Della serie, non ci pensate proprio. Se è per questo, noi siamo su Falcomatà. Apriti cielo, e rialzati muri, stavolta a Cinquestelle.
E si va per muro contro muro, o veto contro veto. Fino ai nervi tesi che però non mettono a rischio (non ora) l'asse di accordo nazionale. Sarà il Pd alla fine ad abbassare il suo muro? O lo faranno i Cinquestelle? Chi pesa di più da queste parti? Si cambiano proprio i nomi oppure si passa la palla ad altri (magari salvifici) compagni di viaggio di centrosinistra?
In ogni caso se la vedrà "Roma", ovviamente e come sempre. Alla faccia di chi sbandierava «si deciderà in Calabria».
Nel frattempo passano ore e giorni. E si accarezza il miracolo stavolta, il capolavoro in quota centrosinistra. Perdere ancora una volta le elezioni. Ancora una volta sostanzialmente senza gareggiare. Stavolta persino senza avversari...