Dalla sanità commissariata ai fondi Ue inutilizzati, l’ex candidato del campo largo accusa la Regione e il governo: qui nessuna svolta, solo annunci. E su Filomena Greco in Commissione Sanità ribadisce: «Potenziale conflitto di interessi, è facile da capire»
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Pasquale Tridico e il chiodo fisso della Calabria per la quale farà «costantemente da pungolo». L’europarlamentare, capogruppo di Left a Bruxelles, nella conferenza stampa di fine anno ribadisce che ha tutta l’intenzione di continuare a lavorare per la sua terra d’origine («che adoro»). L’ex candidato del centrosinistra a presidente della Regione ha snocciolato una serie di temi che dalle piazze pro-Pal («la nostra posizione non cambia: sostegno alla causa e condanna di ogni forma di violenza) hanno svariato fino alla presenza di Filomena Greco nella Commissione Sanità di Palazzo Campanella. In mezzo tanta carne alla brace, sebbene nessuno dei consiglieri della coalizione progressista eletti nella circoscrizione Nord abbia presenziato al briefing. «Ma questo non è un problema - ha sorvolato Tridico, che annuncia la direzione dell’integruppo a turno per ogni rappresentante - li sto incontrando singolarmente».
«Primi mesi di Occhiuto hanno già segnato il nostro triste futuro»
«Sono passati pochi mesi dall’inizio della legislatura, ma sono stati cruciali perché abbiamo avuto le leggi di Bilancio nazionale e regionale - ha detto-. Non c’è traccia di sviluppo e purtroppo mi si rivolge un’accusa ridicola: che non ami la Calabria. Come se denunciare non fosse un atto d’amore purissimo. La gente muore negli ospedali e non c’è l’acqua nelle abitazioni: stamattina a casa mia i rubinetti erano a secco».
L’accusa diretta ad Occhiuto è netta: «Ogni intervento sulle infrastrutture va avanti a rilento e le tragedie si contano giorno dopo giorno - ha aggiunto l’europarlamentare-. Non c’è alcun cambio di passo nonostante la Calabria meriti un’attenzione totale: altro che distrazioni correntizie romane da parte del presidente».
«Fondi europei e Sanità, siamo messi male»
«Di fondi europei sulla programmazione 2021-2027 abbiamo speso le briciole: 200 milioni su 3 miliardi - ha fatto notare Tridico -. Sorvolo sulle promesse relative ai contributi da erogare per ripopolare i borghi e per le borse di studio: non c’è traccia di ciò. Nessuno ha detto una parola sui 10 miliardi scomparsi sull’Alta Velocità e i 14 sottratti al Ponte sullo Stretto e non reindirizzati alla Calabria e alla Sicilia. Gravissimo che siano stati spostati altrove».
Tridico ha denunciato inoltre come sia calato il sipario «su quelle parole di Meloni pronunciate a Lamezia Terme circa l’uscita dal commissariamento della Sanità». «Il tutto - ha tenuto ad evidenziare - ovattato da una comunicazione istituzionale sui social dove non si accetta il dissenso. Siamo stanchi degli annunci e della situazione emergenziale. Ribadiamo la nostra ricetta: una forte campagna di reclutamento con incentivi e argomentazioni più che valide. Su queste basi non cambierà nulla, mentre i calabresi continueranno ad aspettare uno sviluppo di cui non c’è traccia perché non c’è alcuna gestione oculata di politica gestionale ed economica. In Calabria non arrivano né fondi arabi, né grandi multinazionali. Possiamo contare solo sulle nostre forze e sulle eccellenze che pur non mancano».
Tridico intransigente con Filomena Greco
Il tema di discussione degli ultimi giorni è la presenza di Filomena Greco nella commissione Sanità. «Ha un potenziale conflitto di interessi stando in quella commissione - ha ribadito Tridico dopo l’intervista concessa al nostro network di recente -. È una cosa elementare e semplice da comprendere. Non è una parolaccia dirlo, ma un principio che l’Anac sottolinea a tutti gli amministratori. In Inps eravamo molto attenti nelle nomine, dove i conflitti di interesse abbracciavano ogni campo. É evidente che si sia creato un cortocircuito che cercheremo di risolvere. Ho sentito gli altri capigruppo di minoranza ed anche loro mi hanno manifestato insofferenza e contrarietà alla presenza. Questo è l’aggiornamento al periodo pre-natalizio».



