Proseguono le iniziative dell'Unitalsi sottosezione di Cirò che si collegano all'ampio e ambizioso progetto di promuovere comunità in cui le persone con demenza vengano rispettate, comprese e sostenute. Su questa scia, si è tenuto a Cirò Marina un confronto pensato per sensibilizzare e informare, sull'importante tema dell'Alzheimer e delle forme che possono manifestarsi con l'avanzare dell'età.

Fortemente voluto dal presidente dell’Unitalsi sottosezione di Cirò Luca Murano il convegno ha visto la presenza di molti relatori e un pubblico significativo e attento. Un successo di testimonianze e momenti emozionanti, iniziato proprio con le parole del presidente che – nel ringraziare i presenti – ha spiegato il motivo dell’iniziativa e la missione dell’Unitalsi verso la sensibilizzazione di temi così importanti.

«Le persone con sindrome di Alzheimer vivono in una propria dimensione – ha affermato Murano – dove spazio e tempo hanno riferimenti disallineati rispetto alle altre persone. É una diversa unità di misura della realtà, una forma di esistenza alternativa. Ma non per questo meno degna di essere vissuta, per questo noi dobbiamo impegnarci più possibile a fornire sostegno agli ammalati e a chi li circonda».

Il convegno, dal titolo “Che ci faccio io qui?”, oltre a rappresentare un importante dialogo su un argomento che tocca numerose famiglie, è stata l’occasione per ricordare a tutti i settori della società l’esigenza di mantenere l’attenzione attiva su un tema che ha bisogno del sostegno di tutti per provare ad aiutare chi si trova in condizioni di disagio per via della malattia.

Intervenuto per un saluto anche il sindaco Sergio Ferrari, nonché presidente della Provincia, che ha sottolineato il sostegno istituzionale da incrementare per rendere migliore la vita delle persone, quanto fatto dalla propria amministrazione in termini di sociale e assistenza tramite un ambito attivo e attento e si è infine complimentato con gli organizzatori per aver organizzato questo importante dibattito. Dopo di lui le testimonianze di quotidianità verso temi così delicati da Giusy Pirito, consigliera comunale con delega ai servizi sociali, Pierpaolo Leone dell’Unitalsi Calabria, il punto giuridico curato dall’avvocato Carmine Macrì e l’esperienza dell’assistenza diretta negli ospedali raccontata dall’infermiera Caterina Lopilato.

A moderare il dibattito la giornalista del quotidiano della Calabria Tiziana Selvaggi.

Da sottolineare l’intervento del direttore di un centro “dopo di noi” Antonio Castiglione che ha messo al centro del dibattito l’importanza delle strutture di assistenza e l’immenso lavoro che svolgono in questi ambiti. Raffaele Falbo, sindacalista Cgil, ha ricordato quanta strada ci sia ancora da fare in termini assistenziali richiamando le istituzioni a fare sempre di più per garantire i servizi necessari. Lo stesso ha poi raccontato la propria esperienza avendo un genitore affetto da Alzheimer. Un momento che ha emozionato molto i presenti e anticipato l’intervento conclusivo del neurologo Saverio Zofrea.

Il professionista ha illustrato quali sono i sintomi, i comportamenti dei pazienti, il calvario che attraversano le famiglie. Ha ricordato come si tratti di una patologia che riguarda circa 600mila persone solo in Italia, ed è la causa più comune di demenza senile nei Paesi sviluppati. Inoltre ha anche riferito che secondo studi scientifici questi dati sono costretti ad aumentare di molto negli anni successivi.