Cultura alimentare

Dieta Mediterranea e prevenzione, focus in un convegno nel Cosentino: «I cibi della nostra tradizione? La chiave per una vita sana»

VIDEO | A Mandatoriccio un’esplorazione completa tra tradizione, benessere e sostenibilità, con un approfondimento sull'educazione alimentare e la divulgazione scientifica 

 

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di Matteo Lauria
14 novembre 2023
15:22

L'epicentro della salute gastronomica, la dieta mediterranea, si afferma come il paradigma della salubrità alimentare a livello mondiale. Caratterizzata da un equilibrato uso di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e oli vegetali, si distingue per il moderato consumo di carne rossa, latticini e bevande alcoliche. Le ricadute positive sulla salute derivanti da questa pregevole pratica alimentare sono molteplici: dalla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, ictus, diabete, a una difesa contro alcuni tipi di cancro e demenza.

I prodotti calabresi e la Dieta Mediterranea

La Calabria, con la sua ricca storia di agricoltura e produzione di alimenti intrisi di tradizione mediterranea, emerge come un bastione culinario in questa nutrita cornice di benefici. Se ne è discusso nel corso di un incontro organizzato dall'Accademia internazionale della Dieta Mediterranea a Mandatoriccio che ha visto la partecipazione di esperti di diverse discipline, tra cui la medicina, la nutrizione e l'economia. In particolare, i relatori hanno sottolineato che la dieta mediterranea è un modello alimentare sostenibile e rispettoso dell'ambiente. Inoltre, è una dieta che può essere facilmente adattata alle esigenze di tutti, anche delle persone con particolari condizioni di salute. L'assessore regionale all'agricoltura Gianluca Gallo ha concluso i lavori sottolineando l'importanza dell'agricoltura per la Calabria. La regione ha un grande potenziale in questo settore, grazie alla sua ricchezza di prodotti tipici e alla sua tradizione di agricoltura sostenibile L'incontro ha rappresentato un'importante occasione di confronto e di approfondimento su un tema di grande rilevanza per la salute pubblica e per l'economia calabrese.


Investire nella valorizzazione del territorio e della cultura alimentare

Nell'ambito dell'appuntamento, l’assessore Gallo ha sottolineato: «Nel connettere i prodotti del nostro territorio, credo che si stia costruendo uno sviluppo che la nostra regione potrebbe beneficiare enormemente». L'obiettivo è narrare la regione in una luce diversa, mettendo in risalto prodotti straordinari, noti per la loro eccellente qualità e saporosità, emersi negli ultimi anni e che possono fungere da attrazione per un territorio ancora tutto da esplorare. Questo rappresenta un problema di natura culturale, un cammino che la regione sta affrontando investendo nelle scuole e coinvolgendo gli studenti nelle mense biologiche e nel consumo di prodotti a chilometro zero. «Nel cercare di coinvolgere le scuole, vogliamo trasmettere ai ragazzi quanto sia importante mangiare bene e attuare strategie preventive già a tavola», ha sostenuto Gallo. L’amministratore ha rimarcato la necessità di affrontare il problema dell'obesità, poiché i ragazzi della regione sono tra i più colpiti nel paese.  

La prevenzione attraverso una corretta alimentazione per contrastare l'obesità

Gabriele Sganga, direttore dell'Università Operativa complessa di Chirurgia d'urgenza del trauma presso il Policlinico Gemelli di Roma, si è soffermato sull'importanza della prevenzione delle malattie e delle disfunzioni metaboliche tra i giovani. Questo aspetto diventa ancora più significativo considerando la diffusione sempre più ampia dell'obesità, particolarmente rilevante nella nostra regione. «La corretta alimentazione è fondamentale per evitare non solo l'obesità, ma anche altre patologie metaboliche», ha detto Sganga. Questa necessità implica un approccio olistico che inizia con un sistema educativo di formazione e training. Tale processo dovrebbe avere inizio all'interno della famiglia, proseguire nelle scuole e, naturalmente, essere promosso in ogni luogo in cui si consuma cibo. «È evidente che il cambiamento deve avvenire a livello sociale, coinvolgendo il sistema dietetico prevalente, come quello della Dieta Mediterranea», ha poi continuato. «La Dieta Mediterranea rappresenta un esempio straordinario di prevenzione in termini di salute metabolica, contrastando obesità, diabete e malattie cardiovascolari e neurologiche».

Convegno sull'importanza della divulgazione scientifica

Vincenzo Mazzuca, promotore del convegno, è uno studente dell'Università Magna Grecia di Catanzaro: «Il fulcro di questo evento - ha inteso rimarcare - risiede nell'essenziale divulgazione scientifica riguardante il benessere, le buone pratiche di vita sana e la promozione della dieta mediterranea. «L'importanza di tali iniziative si manifesta in modo tangibile nel contesto calabrese, dove attualmente si sta assistendo a un significativo cambiamento di rotta nel settore sanitario, da tempo ambìto nella nostra regione. È imperativo contribuire a questo processo, ponendo l'attenzione sulla prevenzione, specialmente quella primaria». «In Calabria, stiamo assistendo a un processo di cambiamento nella gestione della sanità, un passo significativo che va supportato e divulgato», ha sottolineato Mazzuca. Il convegno si è concentrato su tematiche cruciali, evidenziando l'importanza delle buone norme di vita e della dieta mediterranea per promuovere uno stile di vita salutare. «La divulgazione scientifica è fondamentale per educare e sensibilizzare la comunità su pratiche che contribuiscono al benessere individuale e collettivo», ha ribadito. Il contributo di ciascuno è essenziale per plasmare un futuro più salutare per la Calabria, e la prevenzione rappresenta un punto di partenza imprescindibile».

Mangiare sano per una vita lunga e salutare 

Ludovico Abenavoli, direttore della scuola di specializzazione in malattie dell'apparato digerente presso l'Università di Catanzaro, ha lanciato un accorato appello per promuovere uno stile di vita sano attraverso la scelta consapevole dei cibi che consumiamo quotidianamente. In un mondo sempre più dominato da cibi processati e stili di vita sedentari, il professore Abenavoli ha sottolineato l'importanza di un'alimentazione equilibrata per prevenire malattie croniche, in particolare quelle non trasmissibili come tumori, diabete, infarto e ipertensione arteriosa. «Mangiare sano non è solo un atto quotidiano, ma un investimento nel nostro futuro», ha affermato. «Ciò che mettiamo nel nostro piatto ha un impatto diretto sulla nostra salute a lungo termine». L'appello del direttore si concentra sull'importanza di ritornare alle radici della dieta mediterranea, riconosciuta come una delle più salutari al mondo da numerose linee guida internazionali. Abenavoli ha messo in guardia contro il dilagare dell'obesità nelle nuove generazioni, causato da una dieta sbilanciata e l'abitudine di consumare cibo spazzatura. «È fondamentale che le nuove generazioni riscoprano il valore di un'alimentazione sana, tornando alle tradizioni culinarie dei nostri nonni», ha osservato. «I cibi tipici della nostra cultura, coltivati localmente e privi di sostanze nocive, sono la chiave per una vita sana e per prevenire le malattie legate allo stile di vita moderno».

Verso una educazione alimentare integrale

Rossana Caridà, professore di diritto pubblico presso l'Università di Catanzaro, si è soffermata sull'importanza fondamentale dell'educazione alimentare, che va ben oltre la mera comprensione dell'alimentazione. Questo concetto abbraccia sia la conoscenza degli alimenti che dei comportamenti adottati dalle attuali generazioni, garantendo così sostenibilità, equità e solidarietà tra di esse. «Affrontare l'educazione alimentare significa non solo concentrarsi sui cibi che consumiamo, ma anche sui comportamenti che adottiamo, assicurando una base solida per il futuro», ha dichiarato. L'obiettivo principale è evitare sprechi che, attraverso comportamenti inquinanti, potrebbero minacciare l'ambiente. «Abbiamo il dovere di lasciare alle generazioni future un ambiente migliore di quello che abbiamo ereditato», ha aggiunto. Il messaggio di Caridà ha sottolineato l'urgente necessità di adottare un approccio più consapevole ed etico nei confronti dell'alimentazione e del comportamento ambientale. L'educazione alimentare, quindi, non si limita alla nutrizione, ma abbraccia la responsabilità collettiva di preservare il nostro pianeta per le generazioni a venire.

Il ritorno al benessere attraverso la tradizione alimentare

Rosa Caracciolo, biologa nutrizionista, ha incentrato i suo contributo sulla recente tendenza dei giovani, a esplorare nuovi cibi attraverso l'ambito dei fast food e dei ristoranti come McDonald's. Per la professionista, il desiderio di scoprire nuovi sapori può influenzare negativamente il benessere, evidenziando l'importanza di ritornare a un modo di mangiare più tradizionale, simile a quello dei nostri nonni. «Mangiare in modo tradizionale è la chiave per un vero benessere e uno stile di vita sano», ha commentato Caracciolo, richiamando al concetto esposto nel recente convegno. Questo approccio comporta una rivalutazione del nostro corpo e una riappropriazione di un assetto fisico più equilibrato, favorendo il ritorno alle radici e alle origini. Caracciolo ha sottolineato l'importanza di adottare la dieta mediterranea come uno stile di vita, poiché questo non solo contribuisce a una buona costituzione e salute, ma rappresenta anche una forma di benessere maggiore. Ha fatto notare che, considerando la presenza significativa di persone obese o in sovrappeso nella zona, è essenziale ripensare e abbracciare uno stile di vita più salutare. Un aspetto fondamentale che Caracciolo ha evidenziato è il legame tra ciò che beviamo e ciò che mangiamo. Ha inoltre affermato che una corretta alimentazione è fondamentale per mantenere l'equilibrio, soprattutto considerando il crescente disturbo alimentare legato al consumo eccessivo di bevande, noto come "drink eating". Questo nuovo fenomeno sottolinea l'importanza di moderare non solo l'assunzione di cibo ma anche quella di bevande. I lavori sono stati coordinati dal giornalista Franco Laratta.

Giornalista
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