Lamezia, uffici amministrativi Asp vuoti. La denuncia della Cisl -VIDEO

Il sindacato da anni preme affinchè si faccia marcia indietro rispetto al progressivo smantellamento del polo lametino. Pieni di personale gli uffici catanzaresi in fitto, deserti quelli lametini di proprietà dell'Azienda sanitaria

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di Tiziana Bagnato
25 luglio 2018
13:24

Uffici vuoti, corridoi desolatamente silenziosi. La Cisl lo denuncia da tempo. Nei locali adibiti all’amministrazione dell’Asp di Catanzaro nel Giovanni Paolo II c’è una gravissima carenza d’organico. Organico che è impiegato in altri uffici, prevalentemente nel capoluogo dove, denuncia il sindacato, i locali non sono di proprietà, come nel caso di Lamezia, ma vengono pagati dei fitti. La Cisl si è rivolta con una lettera aperta al direttore generale Giuseppe Perri denunciando la volontà di favorire il mantenimento di contratti di locazione con soggetti privati. Il tutto da incorniciare in un contesto di progressivo smantellamento del Giovanni Paolo II.


«Più volte – scrive Salvatore Arcieri, segretario aziendale Fp Cisl, nella missiva indirizzata al dg– abbiamo denunciato alla signoria vostra le gravissime disfunzioni che si sarebbero verificate relativamente all’accorpamento, nell’ex “Villa Mater Dei” di Catanzaro degli uffici Gestione risorse umane: dislocati precedentemente nel complesso monumentale di Girifalco e nel Presidio ospedaliero di Lamezia Terme». «Il maggiore stabilimento sanitario – si legge nella nota – si trova guarda caso a Lamezia, è tale scelta ha comportato non solo un aumento della spesa per la mobilità e missioni del personale, ma l’istituzione di un autoparco con ulteriore aggravio della spesa. Inoltre abbiamo denunciato, che tale azione senza la dovuta programmazione (di mobilità interna) ha determinato una disparità di trattamento tra personale che deve essere mobilitato e personale che, per necessarie, attività e rimasto nella sede di appartenenza».

 

 «L’utenza ed il personale sanitario quotidianamente devono farsi carico del disagio che involontariamente, loro malgrado sono costretti a subire a causa di un grave isolamento con gli uffici amministrativi centrali che  - sottolinea Arcieri - a causa del notevole lavoro non sono in grado di dare risposte immediate ai lavoratori tutti (pratiche smarrite, ritardi nelle procedure, mancate risposte telefoniche, retribuzioni e/o pagamenti incompleti che spesso sfociano in contenziosi legali con aggravio di spese, gare per fornitura di beni e servizi inevase, procedure per assunzioni e/o sostituzioni espletate con notevole ritardo, richieste di benefici riconosciuti o dovuti per legge concesse con notevole ritardo ho approvate in sanatoria)».

Giornalista
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