Militare calabrese batte il Covid e dona il sangue per la ricerca: è il primo del Centro sud

Si tratta di Simone Altomare, consigliere comunale di Santo Stefano di Rogliano, dimesso dall'ospedale dell'Annunziata lo scorso 29 marzo. Con il suo sangue contribuirà alla ricerca di un farmaco efficace a combattere l'infezione

di Salvatore Bruno
28 aprile 2020
12:09

Dal letto dell’ospedale alla poltrona del centro trasfusionale. Per Simone Altomare, militare in servizio nella Caserma Luigi Settino di Cosenza, l’ultimo periodo è stato particolarmente intenso.

Consigliere in zona rossa

Il giovane ricopre anche il ruolo istituzionale di consigliere comunale di Santo Stefano di Rogliano ed ha contratto il Covid-19 nel periodo in cui l’area è stata dichiarata zona rossa dalla Presidente della Regione Jole Santelli.


La scelta di donare

Ricoverato all’Annunziata, è stato curato nel reparto di malattie infettive guidato da Antonio Mastroianni fino al 29 marzo, quando due tamponi hanno confermato la negatività al coronavirus. Richiamato per una serie di analisi di controllo, dopo aver verificato la perfetta guarigione, Altomare ha poi aderito ad un altro invito: quello di donare il sangue.

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Carenza di plasma

La carenza di plasma in questo periodo è una vera e propria emergenza. Recarsi al centro trasfusionale è un valido motivo per uscire di casa e però comunque si è registrato un calo delle donazioni. Con questo gesto il militare ha voluto anche dare un esempio.

Un aiuto per le terapie

Ma il vero obiettivo è un altro. Il consigliere comunale si è sottoposto ad una procedura di plasmaferesi. Si tratta di una tecnica di estrazione particolare da impiegare nella messa a punto delle terapie per combattere l’infezione. Sulla base di un protocollo sanitario, poi, questo plasma, che dovrebbe contenere gli anticorpi al coronavirus, viene trasfuso nei pazienti positivi.

L’appello agli altri guariti

«Mentre ero lì sdraiato sul lettino – ha scritto ancora il militare - il medico mi diceva che in tutto il centrosud ero il primo ad effettuare questa donazione. A tutti quelli che come me sono riusciti a guarire, dico di rendersi disponibili a sottoporsi a questo trattamento: chi decide di donare il plasma offre la possibilità di salvare molte vite».

Giornalista
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