VIDEO | Dalla gestione dei pazienti alle novità terapeutiche, tanti gli aspetti affrontati nel corso dei lavori all’università di Catanzaro, sotto la direzione degli specialisti Sciacqua e Rosano
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
Con il patrocinio della Regione Calabria, delle più importanti società scientifiche nazionali e della Società Europea di scompenso cardiaco, l'Università Magna Graecia di Catanzaro è stata teatro di un evento medico scientifico internazionale su scompenso cardiaco e comorbilità e sulla sindrome cardiovascolare renale e metabolica che ha chiamato a raccolta i maggiori esperti in materia. Una due giorni per centralizzare le traiettorie sulla riduzione dell’incidenza degli eventi cardiovascolari, renali e sul miglioramento della qualità di vita dei pazienti organizzata da Angela Sciacqua, professore ordinario di geriatria dell'ateneo catanzarese e direttore della geriatria universitaria, direttore scientifico dell'evento insieme al cardiologo vibonese Giuseppe Rosano, responsabile del Centro di ricerca clinica del San Raffaele di Roma e docente di Cardiologia al St George’s Hospitals University di Londra.
Specialisti a confronto
«Questo è un evento molto importante perché per la prima volta mette insieme le diverse patologie che ruotano intorno allo scompenso cardiaco e all'invecchiamento - ha spiegato Rosano -. Abbiamo una popolazione che sta progressivamente invecchiando e quindi i pazienti con malattie cardiovascolari che vediamo tendono ad avere un'età più alta ma soprattutto una serie di patologie che devono essere diagnosticate, valutate e trattate in maniera globale».
La multimorbilità dunque quale sfida globale crescente con effetti sostanziali sugli individui, sugli operatori sanitari e sulla società.
Novità terapeutiche
«Ci sono grandi novità in questo campo perché possiamo incidere molto sulla prognosi dei malati in quanto possiamo interferire sia sullo scompenso cardiaco che sulle condizioni associate, in particolare sulla sindrome cardiovascolare renale e metabolica, con l'arrivo anche di nuovi farmaci» ha aggiunto Sciacqua. Esperienze e conoscenze a confronto su un tema di cruciale interesse scientifico intorno al quale ruota un'intensa attività dell'ateneo catanzarese.
Catanzaro in prima linea
«I nostri malati hanno le stesse possibilità che possono avere in altri Paesi europei - ha sottolineato la specialista - e lo testimonia il fatto che oggi qui abbiamo grandissimi professionisti che riconoscono come la Magna Graecia sia un'università all'avanguardia con cui poter lavorare nell'ambito della ricerca clinica».