La Calabria migliora decisamente le sue performance nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in tema di coperture vaccinali, facendo un vero e proprio balzo in avanti nel punteggio utilizzato per il monitoraggio degli esiti in fatto di garanzie delle cure ai cittadini, previsto dalla recente normativa.

Risultati che, per quanto riguarda la prevenzione - una delle 3 aree valutate, insieme all'assistenza distrettuale e a quella ospedaliera - portano la Regione a 68 punti contro i precedenti 41, superando 'di slancio' la soglia di sufficienza dei 60 punti. È quanto emerge dall'aggiornamento delle tabelle, pubblicato in queste ore sul sito del ministero della Salute, nelle pagine dedicate al monitoraggio dei Lea attraverso gli indicatori Core (quelli valutati appunto dal ministero) del Nuovo sistema di garanzia per il 2023.

L’assistenza territoriale

Per la Calabria- che anche per l'assistenza ospedaliera ha dati positivi (punteggio 69) - il 'tallone d'Achille' rimane però l'assistenza territoriale: nell'area distrettuale, infatti, il punteggio è sotto la soglia di sufficienza (40). Con questi nuovi dati, in ogni caso, la Calabria lascia l'ultimo posto nella classifica dei Lea e 'guadagna' il terzultimo seguita dalla Sicilia e dalla Valle d'Aosta.

L'aggiornamento dei risultati, che erano stati pubblicati a fine febbraio, deriva - a quanto apprende l'Adnkronos Salute - dalla richiesta di rettifica e aggiornamento dei dati sulle coperture vaccinali espressa dalla struttura commissariale per l'attuazione del Piano di rientro della Regione Calabria, in particolare per quanto riguarda la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib) e la copertura nei bambini a 24 mesi per la prima dose di vaccino contro morbillo, parotite, rosolia (Mpr). Dati positivi che hanno consentito il deciso avanzamento della Regione.

Complessivamente, nell'anno 2023 - in base all'aggiornamento del monitoraggio - Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree. Nessuna Regione presenta punteggi inferiori alla soglia su tutte le 3 macro-aree. Le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia in una o più macro-aree sono: in 2 macro-aree Valle d'Aosta (distrettuale e ospedaliera), Abruzzo e Sicilia (prevenzione e distrettuale); in una macro-area Provincia autonoma di Bolzano, Liguria e Molise (prevenzione), Basilicata e Calabria (distrettuale).

L’assessore all’Agricoltura e ai Trasporti Gianluca Gallo: «Lea termometro del nostro impegno per una Calabria più giusta»

"I dati aggiornati pubblicati dal Ministero della Salute confermano il significativo lavoro di miglioramento che la Regione Calabria sta portando avanti nel campo della sanità pubblica con il commissario Roberto Occhiuto. Il balzo in avanti registrato nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), con particolare riferimento all'area della prevenzione e alle coperture vaccinali, è motivo di orgoglio e testimonia l'impegno concreto profuso dalla struttura commissariale, dagli operatori sanitari e dagli uffici regionali competenti". Così Gianluca Gallo, assessore all'Agricoltura e ai Trasporti della Regione Calabria.
"In un solo anno - aggiunge Gallo - abbiamo recuperato oltre 20 punti, passando da 41 a 68, superando la soglia di sufficienza e lasciandoci alle spalle l'ultimo posto nella classifica nazionale. È un risultato che ci sprona a continuare con determinazione il percorso di risanamento e rilancio del sistema sanitario calabrese, consapevoli però che resta ancora molta strada da fare. L'area distrettuale, in particolare, necessita di ulteriori interventi strutturali e organizzativi, che abbiamo già messo in agenda con riforme e investimenti specifici. Il nostro obiettivo resta quello di garantire ai cittadini calabresi standard assistenziali adeguati e paritari rispetto al resto del Paese. I Lea non sono solo numeri, ma il termometro del nostro impegno per una Calabria più giusta e inclusiva".

L’assessore alla Cultura e alle Politiche sociali Caterina Capponi: «Investire sulla prevenzione è un investimento sociale»

"Il netto miglioramento registrato dalla Calabria nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), in particolare nell’area della prevenzione, è un segnale importante per tutta la nostra comunità. Il passaggio da 41 a 68 punti in quest’ambito non è solo un dato tecnico, ma il riflesso concreto di un impegno collettivo per garantire diritti fondamentali a tutti i cittadini, a partire dai più piccoli. Abbiamo superato la soglia di sufficienza nelle coperture vaccinali, con dati aggiornati che mostrano, ad esempio, una copertura superiore al 95% per il ciclo vaccinale di base nei bambini a 24 mesi e un significativo incremento anche per la prima dose di MPR (morbillo, parotite, rosolia).
Questo risultato dimostra che investire in prevenzione è anche un investimento sociale: riduce le disuguaglianze, tutela le fasce più vulnerabili e costruisce fiducia nei servizi pubblici. Tuttavia, restano criticità su cui intervenire: l’assistenza distrettuale si attesta ancora a 40 punti, al di sotto della soglia di sufficienza. Per questo, come assessorato alle Politiche Sociali, intensificheremo le azioni di supporto alle famiglie, agli anziani e alle persone con disabilità, rafforzando la rete dei servizi domiciliari e dei presidi territoriali. Lavoriamo per una Calabria più inclusiva, dove la salute e la protezione sociale vadano di pari passo, assicurando a tutti pari dignità e opportunità."
Così Caterina Capponi, assessore alla Cultura e alle Politiche sociali della Regione Calabria.

L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria Varì: «Ottimo risultato ma il nostro mandato politico ci impone di non accontentarci»

«I nuovi dati pubblicati dal Ministero della Salute sui Livelli essenziali di assistenza sono un segnale incoraggiante per la Calabria. Il significativo miglioramento registrato nell’area della prevenzione – con un incremento di oltre 20 punti, da 41 a 68 – non è frutto del caso, ma il risultato di un’azione politica concreta, portata avanti con determinazione dal presidente e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, dalla sua Giunta e dalla struttura commissariale. Siamo consapevoli che il sistema sanitario calabrese ha vissuto a lungo una condizione di difficoltà strutturale. Ma oggi possiamo affermare, con dati alla mano, che il percorso di risanamento e rilancio è finalmente avviato. L’uscita dall’ultima posizione nella graduatoria nazionale dei Lea, e il superamento di regioni come Sicilia e Valle d’Aosta, testimoniano un’inversione di tendenza che ci responsabilizza ancora di più. Il dato positivo sull’assistenza ospedaliera (69 punti) conferma che le misure messe in campo in questi mesi stanno generando risultati misurabili. Al tempo stesso, non sottovalutiamo le criticità persistenti nell’area distrettuale, che con 40 punti resta sotto la soglia di sufficienza. È su questo fronte che si concentreranno le prossime azioni della Regione, con l’obiettivo di rafforzare la medicina di prossimità, migliorare l’integrazione sociosanitaria e assicurare equità nell’accesso alle cure. Il nostro mandato politico ci impone di non accontentarci. Abbiamo avviato un cammino complesso ma necessario: il diritto alla salute per i calabresi non può più essere sacrificato. Questa è la priorità della nostra agenda istituzionale». Così Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria.