La Segreteria territoriale Nursind di Cosenza ha chiesto all’Azienda Sanitaria Provinciale la sospensione immediata dei conguagli negativi applicati in busta paga agli infermieri che effettuano lavoro straordinario in regime di pronta disponibilità. La richiesta arriva dopo che, a novembre, l’Asp ha iniziato a recuperare somme già erogate applicando l’interpretazione restrittiva fornita dall’Agenzia delle Entrate sulla detassazione del 5% prevista dalla Legge di Bilancio 2025.

La questione nasce da una risposta a interpello dell’Agenzia delle Entrate, che ha escluso lo straordinario svolto in pronta disponibilità dal perimetro delle attività soggette alla detassazione. Una lettura contestata dal sindacato, che sottolinea come questa interpretazione stia portando diverse Regioni, tra cui la Calabria, ad avviare conguagli che incidono negativamente sugli stipendi degli operatori sanitari.

Emendamento in arrivo

Il Nursind, si legge nella comunicazione indirizzata al management dell’Asp, ha già avviato ricorsi legali su scala nazionale e sostiene un emendamento correttivo depositato nell’ambito della Legge di Bilancio 2026. L’obiettivo è ripristinare la possibilità di applicare l’aliquota agevolata anche alle ore di straordinario in pronta disponibilità, riconoscendo il valore del lavoro svolto dagli infermieri in un contesto fortemente segnato da carenze di personale.

Il sindacato chiede dunque ai vertici dell’Azienda sanitaria di: sospendere i conguagli relativi al mese di novembre; attendere gli sviluppi normativi e parlamentari ancora in corso; aprire un confronto tecnico con tutte le organizzazioni sindacali per valutare soluzioni che non aggravino la situazione economica dei lavoratori.

Secondo il Nursind, procedere ora con i recuperi, senza un quadro normativo definitivo, significherebbe colpire il personale che garantisce ogni giorno la continuità assistenziale sul territorio, spesso in condizioni già critiche.

La nota, firmata dal segretario territoriale Roberto Mazzuca e dal rappresentante rsu Nicodemo Capalbo, si conclude con l’invito all’Asp a un intervento tempestivo. L’obiettivo del sindacato è evitare che un interpretazione ancora controversa produca effetti pesanti su centinaia di lavoratori del comparto sanitario provinciale.