«La situazione della sanità vibonese è talmente emergenziale che dovrebbe intervenire la Protezione civile». La proposta del sindaco di Vibo Enzo Romeo può sembrare una provocazione, ma non lo è. Il primo cittadino del capoluogo dice sul serio, con l’intenzione di immaginare (e suggerire alla Regione) un diverso approccio a una problematica che ha ormai tutti i crismi dell’emergenza capace di pregiudicare la sicurezza e, nei casi più estremi, la sopravvivenza stessa dei cittadini vibonesi.

«Il “caso Vibo” rappresenta un’emergenza vera»

L’idea, lanciata nel corso della Conferenza dei sindaci che si è tenuta ieri nell’aula consiliare del Comune di Vibo, è finita edulcorata nel mare magnum di proposte, rivendicazioni e allarmi che hanno scandito l’assemblea durata cinque ore. Ma non ha perso la sua forza dirompente. Così, a margine della riunione, abbiamo chiesto a Romeo di spiegare meglio. «Secondo me siamo arrivati alla frutta - ha detto il sindaco a Il Vibonese -. Da queste parti la sanità fa acqua da tutte le parti, ne è controprova il fatto che due primari si siano dimessi nel giro di tre mesi. Per cui, secondo me, oggi è necessario creare il “caso Vibo”, fare in modo che alla Cittadella arrivi tutta quanta la provincia vibonese e chieda un piano di emergenza che può essere anche un piano di Protezione civile. Perché questa è una vera emergenza e bisogna utilizzare gli strumenti che vengono adottati in caso di grande allarme per la sicurezza dei cittadini».

«Seve una prova di forza con la Regione»

Romeo, dunque, si pone alla testa di un movimento di protesta che ormai sembra non conoscere recinti politici, anche se il rischio che tutto venga disinnescato dalle appartenenze partitocratiche resta comunque alto. Ma il sindaco di Vibo insiste: «Io la prossima settimana sarò sotto la Cittadella - annuncia -. Mesi fa la Conferenza dei sindaci aveva già approvato un documento unitario nel quale chiedevamo risposte precise alla Regione e al commissario ad acta Roberto Occhiuto. Documento che, a quanto pare, non ha prodotto alcun risultato. Quindi bisogna alzare il livello di rivendicazione con una vera e propria vertenza Vibo. Quell’atto unitario rimane valido per indicare le priorità da affrontare e la strada da percorrere. Ma senza una prova di forza non otterremo nulla».