La giovane cantautrice cosentina, classe 1996, si racconta ai microfoni di Cosenza Channel: «Ho iniziato con le cover da casa mia, il duetto con Ghemon un sogno. I social? Li uso con cautela, mi fanno paura»
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«Suonavo in cameretta senza un secondo fine. Se una canzone mi emozionava, cercavo gli accordi, la cantavo e la pubblicavo sui social». Così è cominciata l’avventura musicale di Paola Pizzino, giovane cantante cosentina che oggi apre concerti sold out come quello di Franco126 al Mood di Rende. Una storia come tante, all’apparenza, ma con dentro un cuore spezzato che ha fatto nascere la voglia di scrivere canzoni proprie. «Sempre la tristezza, mai la felicità – racconta – è più difficile da descrivere quando stai bene. La malinconia invece ha parole già pronte».
La storia di Paola Pizzino, dalle cover ai palchi
Inizialmente erano solo serate nei locali, tra una cover e l’altra. Poi la svolta: «Una mia canzone, messa lì in mezzo, è piaciuta. Così ho cominciato a scrivere sempre di più, finché ho avuto abbastanza brani miei da portare in scena». Dopo qualche “peripezia”, come la definisce lei, è arrivata Macro Beats, l’etichetta indipendente che ha creduto nel progetto. «Abbiamo fatto il primo EP, poi "Lontano da qui", il nuovo lavoro che contiene un feat con Ghemon».
Proprio Ghemon, artista di culto tra rap e cantautorato, con due Sanremo alle spalle, è stato il punto di svolta: «È stato un sogno. Lavorare con lui mi ha insegnato cosa vuol dire essere professionisti. Ha tempi strettissimi e una dedizione totale: è stato un vero processo formativo».
Cosenza e la distanza dalle metropoli
Fare musica da Cosenza, senza il fermento di Roma o Milano, non è semplice. «Ma non faccio musica per fare numeri – precisa Pizzino – lo faccio perché mi fa stare bene. Non ho mai seguito strategie, è l’etichetta che mi ha guidata nel capire come muovermi in questo mondo». Un mondo spesso crudele con gli emergenti: «Ti illudi in fretta, ti scoraggi ancora più in fretta. Sui social vedi sempre qualcuno che fa meglio di te».
E i social, appunto, Paola li usa con cautela: «Mi creano ansia. È una bolla in cui sembra che tutti siano felici e perfetti. Ma non è reale. Io canto per condividere, per sentirmi bene, non per apparire. Quando canto dal vivo, mi sembra che il brano non sia più mio, è nostro, lo stiamo vivendo insieme. Questo sui social non esiste».
Sul palco con Franco126
Ora tocca a lei. Questa sera aprirà il concerto di Franco126, icona dell’indie pop italiano. «Il live è sold out e so che la gente è lì per lui, ma spero comunque di emozionarli. Sarà una serata intensa, emotivamente forte, ma anche leggera. D’altronde Franco parla d’amore e malinconia, proprio come faccio io».
Poi sorride e scherza: «So che dovete sorbirvi anche me per mezz’ora, ma durerà poco, dai», ci dice ridendo. E in quella verità fragile e potente, Paola Pizzino ha già trovato il suo posto.