In queste prime tre gare del campionato di Serie B salta subito all'occhio una cosa: la pareggite del Catanzaro. Il club giallorosso, infatti, impatta anche in casa (1-1) contro la Carrarese e mette in fila il suo terzo X in altrettante uscite. La squadra di Aquilani non vince, ma neanche perde. In ogni caso sono ancora i primissimi albori di stagione, con le Aquile che sono partiti sulla falsa riga dello scorso anno, quando iniziarono la stagione con diversi pareggi. Insomma, la squadra di Aquilani si trova con una squadra praticamente nuova (diciannove gli acquisti nella campagna estiva) e serve dunque tempo per trovare l'amalgama giusta.
di questo inizio di campionato ne ha parlato il direttore sportivo del club, Ciro Polito, ospite alla trasmissione 11 in Campo, format di LaC TV e condotto da Maurizio Insardà, in onda ogni lunedì su canale 11 del digitale terrestre.

Pareggite

Sindrome del pareggio dunque per le aquile che, per adesso, stentano a volare, ed è proprio da qui che parte lo stesso ds Polito: «L'inizio è stato un po' difficile ma in questo campionato può succedere. Sapevamo inoltre che avevamo tanti esordienti nella categoria ai quali si sono aggiunti nuovi profili, di conseguenza ci vuole un po' più di pazienza. Certo, poteva andare meglio ma poteva anche andare peggio. Adesso ci confronteremo con il mister per intraprendere il percorso pianificato. Ho visto pro e contro in questi albori di stagione: mi è piaciuto il fatto la squadra prova sempre a giocare a cacio, e questo è il nostro motto e la nostra identità; non mi sono piaciuti invece i due pareggi casalinghi contro Sudtirol e Carrarese, perché in casa serve un atteggiamento più propositivo. Ora dobbiamo andare avanti e migliorarci giorno dopo giorno».

Rivoluzione e pazienza

Insomma, un Catanzaro in continua evoluzione e anche se sta avendo un inizio simile a quello dello scorso anno, la squadra è completamente diversa: «Quando si cambia ogni anno allenatore - continua Polito - è sempre difficile, ma il credo calcistico comunque è sempre quello, ovvero una squadra che tenta sempre di giocare a pallone. Ci sono stati tanti cambiamenti e con tanti giocatori nuovi, assemblarli non sarà facile. In ogni caso noi dobbiamo fare le cose passo dopo passo, perché altrimenti sembra che illudiamo la gente. La società mi ha chiesto di abbassare l'età media e di fare plusvalenze».