Serie B

Reggina-Figc: c’è un’importante modifica nei regolamenti. Restano distanti le posizioni tra club e federazione

La Federazione ha riconosciuto il valore della procedura portata avanti dal club amaranto per salvarsi dal fallimento. La differenza tra le parti è legata alle scadenze federali su Irpef e Inps

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di Matteo Occhiuto
22 aprile 2023
15:00

Novità su novità. All'indomani della partita con il Brescia, il club amaranto continua a giocare. Per gli amaranto, però, si tratta di una partita diversa, che la Reggina sta disputando con la Figc ed è legata al discorso penalizzazione. Come spesso sottolineato, sarà una battaglia legale che trascenderà i soli tre punti in meno comminati agli amaranto ma che, invece, si sposta e si snoda e tanto sul piano ideologico. In buona sintesi, si tratta per la federazione di sottolineare la propria autonomia regolamentare nei confronti delle leggi di stato, a cui invece si è affidata la Reggina.

Modifica all'articolo 85

La querelle legale, tuttavia che sta portando avanti la Reggina ha un grande fondamento, al punto che la stessa Figc ha deciso di inglobare all’interno delle Noif anche la possibilità che una società calcistica possa accedere alla ristrutturazione, evitando così il fallimento. La modifica dell'articolo 85, arrivata ieri in concomitanza con la diffusione delle motivazioni del -3 per la Reggina, evidenzia che “In caso di ricorso agli istituti di regolazione della crisi o dell’insolvenza previsti al D.Lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019 che presuppongano procedure in continuità aziendale diretta, Le società devono depositare la domanda di accesso alla procedura unitamente ad un piano economico-finanziario, asseverato da un soggetto abilitato, da cui risulti la capacità delle società di operare quali entità in funzionamento almeno sino al termine della stagione sportiva in corso. Le suddette società continueranno ad essere onerate di tutti gli adempimenti relativi al Campionato di competenza, prescritti dalle precedenti lettere A), B), C) o D), fatto salvo, per l’assolvimento dei debiti, il caso in cui, in esito alla omologazione della competente Autorità Giudiziaria o con equivalente provvedimento divenuto definitivo, siano stabiliti esplicitamente effetti di esdebitazione”. Insomma viene di fatto legalizzata anche a livello federale la procedura messa in atto dalla Reggina, quella di affidarsi a un concordato col Tribunale per salvare il club dal fallimento. Ma perché, allora, la Figc ha penalizzato la squadra di Pippo Inzaghi?


Lo scontro resta

Il punto su cui Reggina e Federazione continuano a non trovarsi sono le scadenze federali legate a Irpef e Inps. Secondo la Reggina, infatti, non erano da inserire nel concordato, perché - come si è evinto dalle motivazioni trasmesse dal Tfn - non propedeutiche alla continuità aziendale. Per la Figc, invece, questo ragionamento è errato, dal momento che una società calcistica deve, per forza di regolamenti, considerare fondamentali tali oneri. Va anche sottolineato, tuttavia, come dei tre punti solo uno sia legato alle suddette scadenze, a fronte dei due comminati per via dei mancati pagamenti degli stipendi a sette tesserati, autorizzati invece del Tribunale. Per cui sì, il fatto che la Figc abbia armonizzato il proprio regolamento a una legge di stato usata dalla Reggina è molto positivo. Lo è meno, però, il fatto che esista ancora una notevole distanza fra la posizione del club e dell'organo federale: ed è qui che nasce la precisazione, emersa attraverso la sentenza, che la Procura faccia ulteriori approfondimenti sul caso.

Giornalista
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