Il capitano giallorosso a 11 in Campo parla del periodo della squadra: «C'è un'identità ben precisa e questo è già molto importante. La sosta ci aiuterà»
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Dopo sei pareggi consecutivi nelle prime sei partite del campionato di Serie B, arriva la prima sconfitta per il Catanzaro che cade a Monza per 2-1. Inizio promettente con l'iniziale vantaggio del giovane Cissè, su meraviglioso assist di un eterno Iemmello, ma dopo una buona prima mezz'ora i giallorossi crollano. Certamente il periodo non è dei migliori ma non bisogna fasciarsi la testa, anche se un po' di amaro in bocca rimane. Di questo se ne è parlato nello specifico a 11 in Campo, format di LaC TV e condotta da Maurizio Insardà, in onda ogni lunedì sul canale 11 del digitale terrestre.
Iemmello, tra identità e prestazione
Ospite della puntata c'è stato Pietro Iemmello, capitano dei giallorossi, che parte proprio dal periodo della squadra ma senza fare allarmismi: «Se analizziamo tutta la situazione, a oggi posso dire che non è un caso che il Catanzaro sia partito a rilento come lo scorso anno, ma è pur vero che quando cambi tanti giocatori e lo staff tecnico poi è ovvio che ci vuole tempo per trovare l'amalgama e l'affiatamento. Al tempo stesso però devo dire che non sono preoccupato, ma è palese che i risultati non sono stati buoni perché un bottino di sei pareggi e una sconfitta non è proprio quello che ci aspettavamo».
Insomma, il bottino è complessivamente più magro rispetto alle aspettative iniziali, ma i segnali positivi ci sono e capitan Iemmello ne è consapevole: «A parte qualche primo tempo, le prestazioni ci sono state e l'identità è ben chiara e precisa. Lo scorso anno forse ci abbiamo messo un po' di più a essere riconoscibili, ma sono sicuro che questa sosta ci aiuterà a mettere più coscienza nella squadra per iniziare a vincere le partite».
Le differenze tecniche
Serve tempo, a prescindere dal confronto con il Catanzaro dello scorso anno. A tal riguardo, ecco secondo l'attaccante le differenze tra mister Caserta e mister Aquilani: «Lo scorso anno Caserta richiedeva un calcio più verticale, quest'anno l'impronta è più o meno la stessa nel senso che mister Aquilani predilige il dominio del gioco attraverso il palleggio, per metterci poi nella metà campo avversaria. Sicuramente dopo sette giornate ci mancano i risultati perché, ripeto, le prestazioni ci sono state, a parte qualche primo tempo opaco. In ogni caso, avere già un'identità chiara dopo aver cambiato tanto non può che far sperare e, a oggi, il processo di crescita è più abbreviato rispetto allo scorso anno».
Le favorite
Infine, il capitano dei giallorossi fornisce una sua panoramica sul quadro del campionato cadetto e sulle ipotetiche favorite: «Al momento il Venezia è quella più avanti sotto il profilo del gioco e dell'individualità, come lo è anche il Palermo. Il Modena invece è partito molto bene, ma i reali valori devono ancora farsi vedere e a breve si vedranno».