È quanto dichiarato in un tweet da Beppe Fiorello protagonista della fiction girata a Riace mai andata in onda dopo l’inchiesta che ha travolto il sindaco dell’accoglienza
Spunta un video dell’attuale ministro dell’Interno in cui attacca il primo cittadino calabrese considerato da Fortune uno dei 50 uomini più influenti del mondo per il modello di accoglienza costruito a Riace
Incontro pubblico per fare il punto della situazione. Presenti anche il presidente della Regione Mario Oliverio e l'ex sindaco di Lamezia Gianni Speranza
L’annuncio della Rai rilanciato dall’attore che nella serie tv interpreta il sindaco di Riace. Il senatore Gasparri aveva chiesto il blocco della messa in onda
Sorpreso della probabile cancellazione del film anche lo stesso sindaco di Riace. Intanto ha chiesto di essere sentito per la seconda volta dai magistrati
Smentite dal produttore Roberto Sessa le notizie trapelate nelle ultime ore sul congelamento della fiction “Tutto il mondo è paese” sulla vita del primo cittadino Mimmo Lucano sul quale si è abbattuta una bufera giudiziaria
“La piazza, nella manifestazione di ieri, la denuncia di questo possibile spartiacque – di questo fantomatico complotto politico e giudiziario - non l’ha affrontata. Trattandosi di una iniziativa politica organizzata per tempo – con un “tavolo di presidenza” nient’affatto improvvisato, che ha moderato gli interventi con modalità classiche – viene facile pensare che l’obiettivo esclusivo del concentramento non era quello dell’attacco, bensì della difesa”
La consigliera regionale: “Il ‘caso’ Riace rappresenta un paradigma di buone pratiche di accoglienza e di integrazione dei migranti di cui la Calabria va fiera”
Le controdeduzioni del primo cittadino di Riace, indagato per concussione e truffa, alla relazione degli ispettori ministeriali contestano punto per punto le criticità sollevate
I reati contestati abuso d'ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione alla gestione del sistema di accoglienza
Nel dicembre scorso la prefettura completa la “Relazione della discordia” il cui contenuto è stato trasmesso a Procura e Corte dei conti. Gli ispettori formulano censure che giustificano l’ulteriore verifica di questi giorni da parte del Ministero. Nel mirino le cooperative e il mancato controllo