«Sono passati oltre due anni da quel tragico 22 giugno 2023, quando 15.000 metri cubi di percolato altamente inquinante sono stati sversati dalla discarica di Scala Coeli nel torrente Patia/Cacciadebiti. Un disastro ambientale che ha contaminato fiumi, suoli e un'area a forte vocazione agricola e biologica, con conseguenze potenzialmente irreversibili per l'ambiente e la salute delle nostre comunità. Sinistra Italiana non accetta questo silenzio e questa opacità istituzionale. Basta omertà: vogliamo trasparenza e bonifica subito!». È quanto dichiara, in una nota, Maria Pia Funaro, responsabile Ambiente della segreteria regionale di Sinistra Italiana.

«Nonostante il sequestro dell'impianto e l'avvio delle indagini della Procura di Castrovillari, le analisi ufficiali dell'Arpacal e tutti i dati ambientali continuano a essere nascosti. Questo ritardo inaccettabile – prosegue Funaro – alimenta il sospetto che interessi economici e connivenze stiano prevalendo sulla tutela della salute pubblica e del nostro territorio. La discarica, ampliata nel tempo fino a oltre 650.000 metri cubi, è il simbolo di un modello fallimentare di gestione dei rifiuti, che sacrifica l'ambiente al profitto. I monitoraggi del 2023 che non hanno rilevato "ulteriori impatti" sono una beffa: la minaccia ambientale è tutt'altro che superata». 

La rappresentante di Sinistra Italiana chiede «con forza»: «Pubblicazione immediata e integrale: vogliamo tutti i dati ambientali relativi allo sversamento e ai monitoraggi successivi. Nessun segreto. Bonifica definitiva e completa: l'area contaminata deve essere risanata subito, senza ulteriori rinvii. Chiusura irreversibile della discarica: la discarica di Scala Coeli è un pericolo costante e deve essere chiusa per sempre. Inchiesta pubblica indipendente: serve un'indagine trasparente e partecipata per fare piena luce sulle responsabilità e impedire che simili disastri si ripetano».

«La comunità locale, le associazioni ambientaliste e tutti cittadini e le cittadine non si arrenderanno finché non sarà garantita giustizia ambientale e sociale. La Calabria – conclude Funaro – non può più essere la terra di ecomafie, inquinamento impunito e silenzi istituzionali. È tempo che le autorità, a tutti i livelli, si schierino dalla parte dell'ambiente e della salute pubblica. La tutela del nostro territorio non è negoziabile».