Epidemia di Lingua blu nel Crotonese, il Pd: «La Regione intervenga subito, non c’è altro tempo da perdere»
Il Partito democratico chiede «un intervento immediato per stoppare la circolazione del virus, proteggere gli allevamenti sani e risarcire quelli colpiti». L'allarme lanciato anche da Coldiretti
«Insieme alle rappresentanze degli allevatori e ai sindaci della provincia di Crotone, chiediamo alla Regione Calabria e alle sue Unità veterinarie di affrontare di petto il problema della diffusione della febbre catarrale, la cosiddetta Lingua blu, che ha già danneggiato numerosi allevamenti di animali ruminanti». Con queste parole, il Pd della Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto, sottolinea, in una propria nota, la necessità di un intervento immediato da parte dell’amministrazione regionale, «per stoppare bruscamente la circolazione del virus, per proteggere gli allevamenti sani e per risarcire al più presto quelli colpiti dalla malattia».
È emergenza | «Disinfestare e vaccinare al più presto»: il grido di aiuto per l’epidemia di Lingua blu nel Crotonese. Già morti 5mila ovini, 20 i focolai
«Non c’è altro tempo da perdere, perché – secondo i dem calabresi – bisogna preservare e sostenere il comparto, che è parte significativa dell’economia del territorio. In passato, purtroppo, la lentezza e la disorganizzazione pubbliche hanno causato la diffusione della peste suina e, di recente, anche un preoccupante aumento dei casi di Tbc bovina».
«È proprio questo il momento di prevenire, con misure mirate ed efficaci, un peggioramento della situazione, che potrebbe essere insostenibile per le aziende del settore, già molto provate dall’aumento generale dei prezzi e dalla diminuzione dei loro ricavi. Ci auguriamo che la Regione Calabria – conclude la nota del Pd calabrese – metta al più presto in atto un piano di interventi coordinati e cominci a risarcire gli allevamenti colpiti dalla Lingua blu».
L’allarme | L’epidemia di Lingua blu nel Crotonese rischia di uccidere un intero comparto, l’unica strada è decretare subito lo stato di emergenza
L'allarme di Coldiretti
Anche la Coldiretti lancia l'allarme chiedendo «un impegno alle istituzioni per mettere in campo tutte le soluzioni necessarie a tutelare la filiera zootecnica, proprio a partire dal reperimento dei vaccini, mentre alcune regioni hanno diffuso ordinanze con disposizione di sicurezza per limitare la corsa dei contagi».
La lingua blu (blue tongue) è una malattia trasmessa ai ruminanti da un insetto, un moscerino del genere Culicoides, spiega Coldiretti, «non colpisce l'uomo e non infetta il latte e la carne ma può comunque causare la morte dell'animale. Il diffondersi della malattia porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende».
Secondo la confederazione, si riscontrano centinaia di focolai in Sardegna, confermati, e molti altri in fase di accertamento. Ma la situazione è pesante anche in Piemonte e Lombardia, oltre che in Calabria. Per tutelare gli allevatori italiani, sottolinea Coldiretti, è «indispensabile che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per arginare l'epidemia e sostenere le aziende colpite, al fine di evitare ulteriori danni economici e salvaguardare il futuro della pastorizia». E occorre anche «effettuare controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall'estero, poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica l'utilizzo delle stalle di sosta, oltre all'uso di repellenti per gli insetti».