Porti come Gioia Tauro e il patrimonio del Sud possono trasformarsi in opportunità strategiche per commercio, lavoro e cooperazione culturale tra due continenti dalle prospettive demografiche molto diverse
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Nel 2050 l’Africa supererà i 2 miliardi di abitanti, con un aumento di circa 800 milioni di persone in soli 25 anni. Nello stesso arco temporale, l’Europa perderà circa 40 milioni di abitanti, un numero equivalente alla popolazione intera della Spagna. Questa trasformazione demografica rappresenta un cambio epocale che influenzerà profondamente gli equilibri geopolitici, economici e culturali mondiali.
Come sottolinea Alberto Bertini, consulente per i mercati esteri, «la demografia è potere: chi cresce in popolazione, prima o poi, cresce anche in ricchezza e influenza».
Mentre l’Africa vede crescere una generazione giovane e dinamica, l’Europa invecchia e si spopola. La situazione italiana è particolarmente grave: entro il 2050 il Paese perderà quasi sette milioni di abitanti, concentrati soprattutto nel Mezzogiorno. Il Sud vive una crisi demografica senza precedenti: i giovani emigrano verso il Nord Italia o all’estero, i servizi pubblici si indeboliscono e la povertà avanza. Negli ultimi anni, la popolazione meridionale è diminuita di oltre un milione, e le previsioni indicano un calo di altri tre milioni entro il 2050.
Il risultato è un territorio sempre più anziano e fragile, con meno lavoratori, minore produttività e un maggior numero di anziani da sostenere.
Di fronte a questo declino, l’Africa si configura come un continente giovane e ricco di potenzialità, dove il 70% della popolazione ha meno di 30 anni. La Nigeria, che diventerà il terzo Paese più popoloso al mondo dopo India e Cina, vedrà la sua popolazione attiva crescere del 60%. Questi giovani sono una forza economica e sociale enorme, con forti aspirazioni legate alla modernità, alla tecnologia e all’istruzione.
Il Mediterraneo si trasforma così nella nuova frontiera tra un’Europa che si riduce e un’Africa in espansione. L’Italia, grazie alla sua posizione geografica e ai suoi porti naturali, ha la possibilità di diventare un ponte strategico tra i due continenti, valorizzando opportunità di commercio, investimento e cooperazione culturale.
Il Sud Italia, e in particolare la Calabria, possono giocare un ruolo decisivo in questo scenario. La loro collocazione al centro del Mediterraneo li rende interlocutori naturali dei paesi del Nord Africa, dove milioni di giovani guardano all’Europa come terra di speranza e opportunità lavorative.
Mentre la Calabria si svuota, le aziende locali faticano a trovare manodopera: mancano braccianti nei campi e professionisti qualificati nei settori produttivi. Allo stesso tempo, un vasto patrimonio edilizio rimane abbandonato, con interi centri storici semideserti che potrebbero rinascere grazie a politiche mirate di accoglienza e integrazione intelligente.
Con oltre 8.000 chilometri di coste e porti come Gioia Tauro, Taranto, Augusta e Cagliari, il Sud ha il potenziale per diventare una piattaforma logistica fondamentale per i traffici euro-africani. Gioia Tauro movimenta già più di 3,5 milioni di container all’anno ed è candidato a diventare l’hub del commercio mediterraneo.
Il mondo si sta spostando verso Sud: il Mediterraneo non è più un confine, ma una cerniera che unisce due futuri possibili.
Se l’Italia saprà investire in infrastrutture, formazione, lavoro e innovazione, potrà riconquistare un ruolo da protagonista in questa nuova stagione globale.
Il futuro passa dal mare che unisce, non divide.