Il Rapporto Eurispes sull’indice di esclusione include tra le più gravi forme di disuguaglianza il divario digitale: nella nostra regione le percentuali peggiori per competenze di base e utilizzo di Internet
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«Il Sud e le Isole d'Italia si confermano le aree in cui la distanza dal godimento dei diritti fondamentali è più intensa». È quanto emerge dallo studio di Eurispes sull'indice dell'esclusione presentato questa mattina a Roma presso la Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato.
Nella fascia "alta" di esclusione si trovano 5 regioni del Mezzogiorno: Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata. In quella "medio-alta" Molise, Sardegna, Abruzzo, Lazio e Liguria; nella "medio-bassa" si trovano Piemonte, Umbria, Marche, Veneto e Toscana, mentre le regioni in fascia bassa sono Lombardia, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige.
«Questa geografia dell'esclusione disegna una mappa di un Paese in cui la possibilità per i cittadini di esercitare i propri diritti segue una linea territoriale chiara che separa Sud, Centro e Nord; e il Mezzogiorno emerge chiaramente come epicentro di un'esclusione che assume caratteri sistemici e auto-replicanti» afferma Eurispes.
Per la costruzione dell'indice, nel complesso sono stati selezionati 149 indicatori distribuiti nei 7 ambiti tematici (Lavoro - Economia - Diritti sociali - Accesso ai servizi - Salute - Istruzione e conoscenza - Diritti trasversali).
Un indicatore su tutti registra la massima disuguaglianza ed è - evidenziano da Eurispes - la mobilità dei laureati. Il saldo migratorio dei laureati raggiunge il -44,7% in Basilicata (cioè quasi la metà dei laureati si trasferisce da questa regione) mentre tutte le regioni del Sud perdono più del 30% dei loro laureati. D'altra parte ad esempio l'Emilia-Romagna con un saldo del +23% dei laureali in arrivo da fuori regione, si distingue per la capacità di attrarre forza lavoro qualificata. Occorre sottolineare che il valore medio italiano del -4,5% segnala un'incapacità generale del Paese di trattenere giovani e lavoratori altamente qualificati.
Il divario digitale
Un altro aspetto al quale l'Eurispes dà attenzione è il divario digitale, diventato una delle più gravi forme di disuguaglianza. Per le competenze digitali di base la media nazionale già di per sé bassa, ferma al 45,9%, contro una media europea del 55,6%, crolla al 32% in Calabria; Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia sono tutte sotto il 40% e le restanti regioni del Mezzogiorno tutte comunque al di sotto della media nazionale.
A livello nazionale, il 77,7% della popolazione utilizza regolarmente Internet. Le percentuali di utilizzo regolare variano dal minimo del 67,6% in Calabria a valori superiori all'81% in Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio.
Italia distante dalla media europea
In conclusione dell'analisi, il confronto con l'Europa rivela che l'esclusione territoriale interna all'Italia si intreccia con un ritardo strutturale rispetto ai principali standard europei in molti àmbiti.
Le disuguaglianze Nord-Sud si inseriscono all'interno di un quadro complessivo che vede l'Italia distante dalla media Europea nei principali indicatori di inclusione sociale ed economica (tasso di occupazione, gender gap occupazionale, fenomeno dei Neet, competenze digitali, rischio di povertà), per i quali spesso anche le eccellenze del Nord non raggiungono i valori medi europei a conferma di una diffusa fragilità nazionale.
Questa doppia dimensione dell'esclusione - quella interna tra territori italiani e quella dell'Italia rispetto all'Europa - configura una sfida ulteriore per le politiche pubbliche perché non si tratta solo di ridurre i divari tra Nord e Sud, ma di elevare l'intero sistema-Paese evitando che la convergenza territoriale avvenga verso standard inadeguati anziché verso parametri di eccellenza.