Alti e bassi (soprattutto bassi) per la sanità, i soliti ritardi nella spesa dei fondi europei, la preoccupazione per il Pnrr e la gestione del patrimonio della Regione al solito nel caos. Nella relazione della Corte di Conti sulla parifica i guai atavici dell’amministrazione regionale si ripropongono implacabili. E la relazione della referendaria Emanuela Friederike Daubler evidenzia come, anche per l’esercizio 2024, la gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare della Regione Calabria mostri persistenti carenze strutturali. Nonostante le misure adottate per migliorare l’inventariazione e la valorizzazione delle risorse regionali, molti dei rilievi dei precedenti giudizi di parifica non risultano risolti.

Solo due immobili inventariati nel 2024

Sul piano immobiliare, molte unità regionali non sono adeguatamente catalogate: persistono procedure di trasferimento non perfezionate, difficoltà nel reperimento dei titoli di proprietà e situazioni di espropri non completati. Solo due nuovi immobili sono stati inventariati nel 2024: uno a Montepaone per un centro antiviolenza regionale e l’altro, “ex Comalca”, a Catanzaro, destinato a sede della Protezione Civile e magazzino mezzi.
Sulle manutenzioni, emerge un caso emblematico: l’ex oleificio Eranova di Gioia Tauro, destinato a centro di residenza per lavoratori stagionali, non ha visto alcun lavoro a causa di pregiudiziali tecniche, incompatibilità urbanistica e problemi del bilancio comunale. Il finanziamento previsto di 10 milioni di euro rischia di essere revocato.


Gravi lacune nell’inventariazione dei beni mobili

Le criticità emergono anche per i beni mobili e le attrezzature. Nonostante l’adozione di un nuovo regolamento e di una piattaforma informatizzata, la ricognizione resta parziale e poco affidabile: beni senza ubicazione nota, veicoli sottoposti a fermo amministrativo, mezzi dismessi o intestati genericamente alla Regione. La documentazione evidenzia che, in molti casi, non è possibile verificare l’esistenza reale dei cespiti, con un rischio significativo per la trasparenza e la gestione economico-patrimoniale.

Debolezza nella riscossione e nelle concessioni

La relazione segnala criticità nella gestione dei crediti e delle concessioni. Tra i dati più eclatanti ci sono una cartella esattoriale di oltre 2,3 milioni di euro del Comune di Reggio Calabria mai riscossa e il caso di un credito di Calabria Verde nei confronti di Arsac pari a 14,2 milioni di euro, ridotto a soli 3 milioni in sede di accordo transattivo. Una “cortesia” tra enti strumentali della Regione.
La magistratura contabile segnala anche la situazione dei Consorzi di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, con criticità finanziarie che si riflettono sulla contabilizzazione economico-patrimoniale.


Il ritardo strutturale nell’inventariazione

Nonostante l’avvio di nuove piattaforme contabili e regolamenti, la Regione Calabria mostra un ritardo strutturale nell’inventariazione e nella valorizzazione del patrimonio, con gravi rischi di inefficienza, mancata trasparenza e perdite economiche. Le iniziative avviate necessitano di una fase di attuazione più rigorosa e completa, per superare criticità che permangono da anni. Solito patrimonio nel caos