«La scelta di non procedere con una nuova gara non è una scelta di convenienza, ma una scelta di buonsenso, fondata su uno studio accurato di tutte le carte». Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante il question time alla Camera dei deputati sul Ponte sullo Stretto dopo lo stop della Corte dei Conti.

«C'è anche la consapolezza che il diritto europeo circoscrive, ma non vieta, le modifiche al contratto volte ad adeguare il prezzo di un appalto nel corso del tempo - ha aggiunto -. Questo significa che, come è avvenuto per tutte le opere pubbliche italiane, specialmente se consideriamo lo straordinario incremento dei prezzi registrato nel 2022 e nel 2023, sono necessarie per garantire l'equilibrio contrattuale. Non si chiedono quindi, deroghe e interpretazioni strampalate. Si propone semplicemente di applicare al Ponte le stesse regole che oggi stiamo utilizzando per altre opere del Pnrr e altre opere strategiche, penso al Terzo Valico, al Brennero e al Tunnel del Tenda. Il Ponte quindi, dal nostro punto di vista e dal punto di vista europeo, porterà sviluppo, lavoro, meno traffico e meno inquinamento. È un'infrastruttura che serve all'Italia, non a Salvini, e quindi farò di tutto perché l'Italia finalmente ce l'abbia».