I sostenitori del No chiedono al Governo di ritirare il progetto: «Criticità gravissime». Ma Ciucci si dice «fiducioso» sull’esito dell’esame: «Forniremo tutti gli approfondimenti richiesti»
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Il dossier sul Ponte sullo Stretto di Messina passa nelle mani della Sezione centrale di controllo legittimità della Corte dei Conti, che è l'organo collegiale che svolge il controllo preventivo. Per il 29 ottobre alle 10, secondo quanto si apprende, è stata infatti calendarizzata l'adunanza della Sezione della Corte dei Conti sulla delibera del Cipess che approva il progetto definitivo del Ponte. La riunione di questo organo collegiale è di fatto l'esito delle procedure degli esami effettuati dall'Ufficio di controllo della stessa Sezione che ha ritenuto di deferire la questione all'organo collegiale.
Bonelli (Avs): «Il Governo chiarisca immediatamente»
«La richiesta di deferimento della Corte dei Conti sulla delibera per il Ponte sullo Stretto è un fatto che il governo deve immediatamente chiarire. A questo punto non può essere più Salvini a farlo, ma la presidente del Consiglio. Di fronte a una crisi economica e sociale e alla ristrettezza dei conti, Meloni ha deciso di seguire Salvini in questa follia economica, finanziaria e progettuale, oltre che dannosa dal punto di vista ambientale». Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Ev.
«La Corte dei Conti sta formulando rilievi su rilievi a un progetto che ha non solo un problema di copertura economica e finanziaria, ma che si basa su presupposti tecnici errati, come ad esempio i flussi di traffico che passerebbero da 3 milioni a oltre 13 milioni di veicoli l'anno: un caso assolutamente improponibile - aggiunge Bonelli -. Chiedo pertanto alla premier Meloni di fermare il progetto e di attendere le valutazioni dell'Unione europea circa la possibile violazione del diritto comunitario in materia di gare e di tutela ambientale, trattandosi di un'area sottoposta a vincoli».
Per Bonelli, «di fronte a un quadro in cui il governo taglia il trasporto pubblico, taglia i fondi alle metropolitane, finanziare con 15 miliardi di euro un'opera che presenta criticità gravissime, come quelle che la Corte dei Conti sta evidenziando, è un atto di irresponsabilità nei confronti del Paese. Giorgia Meloni fermi il progetto».
Barbagallo (Pd): «Il Ponte e Salvini in un vicolo cieco»
«La decisione della Corte dei Conti di deferire la delibera Cipess per una valutazione di merito sulla sua conformità al quadro normativo di riferimento, oltre che ai principi eurounitari, conferma tutte le nostre le perplessità. Per la Corte vi sono criticità rispetto alle sostanziali modificazioni intervenute rispetto alle modalità di finanziamento e dubbi sulle continue modifiche intervenute al progetto. Insomma, il Ponte e Salvini sono in un vicolo cieco. Ma al buio resta anche il futuro delle infrastrutture del Paese, visto che per drenare risorse per il Ponte nella legge di bilancio sono state definanziate tutte le altre opere fondamentali per gli interessi dei cittadini italiani». Così il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera e segretario del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo. (ANSA).
Ciucci: «Fiduciosi sull’esito positivo»
«Siamo fiduciosi sull'esito positivo dell'esame della Corte nella convinzione di aver operato nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina». Afferma in una nota l'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. «Nei tempi previsti e in anticipo rispetto alla convocazione della seduta delle Sezione Centrale della Corte dei conti del prossimo 29 ottobre, verranno forniti - da parte delle istituzioni competenti - tutti i nuovi approfondimenti richiesti, con la piena collaborazione da parte della Stretto di Messina».
«In relazione all'esame e alla conseguente registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipess del 6 agosto di approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina - chiarisce la nota -, è stata comunicata dalla Corte stessa alle competenti istituzioni (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio, Ministero delle infrastrutture e Ministero dell'economia) la decisione di sottoporre la valutazione della delibera alla competenza della sede collegiale della Corte (Sezione Centrale), fissando la data della seduta per il prossimo 29 ottobre. Tale decisione, che non comporta un allungamento dei tempi previsti per il completamento della procedura di registrazione della delibera Cipess - si puntualizza - che resta fissata al 7 novembre, deriva dall'opportunità di svolgere ulteriori verifiche, rispetto ai chiarimenti già forniti».
Germanà (Lega): «Ostilità senza precedenti verso il Ponte»
«La Corte dei conti, pur agendo nel perimetro delle sue competenze, dimostra un'ostilità senza precedenti contro il Ponte sullo Stretto, che ha evidentemente l'unica colpa di essere un'opera per il Sud, portata avanti dalla Lega». Lo dichiara il senatore della Lega Nino Germanà, in una nota.
«Mai nessuna opera infrastrutturale con investimenti analoghi al Ponte, dall'Alta Velocità alle autostrade, ha subìto un tale accanimento per le verifiche di legittimità proprie della Corte dei conti - aggiunge -. Con la beffa che proprio oggi che il Contraente generale Eurolink - Webuild con la collaborazione della società Stretto di Messina, seguendo precisi input del Ministro Salvini, ha avviato un programma di selezione per assumere migliaia di uomini e donne per costruire il Ponte. Supereremo anche questo ostacolo, nella consapevolezza di aver sempre agito nel rispetto di tutte le norme e nell'esclusivo interesse del Paese, del Mezzogiorno e della Sicilia».
Invece del Ponte: «Il Governo ritiri il progetto»
«Tutto quello che denunciamo da anni è vero: la Corte dei Conti non può dare il via libera perché mancano tutti i presupposti per realizzare il Ponte sullo Stretto. Mancano i requisiti economici, tecnici e di compatibilità ambientale. Il governo ritiri immediatamente un progetto che è crollato prima ancora di iniziare». Così Elio Conti Nibali, dell'associazione siciliana, Invece del Ponte, commentando il nuovo stop della Corte dei Conti che ha deferito il progetto all'organo collegiale.
Gesmundo (Cgil): «Persistere vuol dire esporsi a danni e sprechi»
«La decisione dell'Ufficio della Corte dei Conti di chiedere il deferimento all'organo collegiale della delibera Cipess 41/2025, con cui il Governo ha approvato il progetto del Ponte sullo Stretto, conferma i punti da noi sollevati, anche alla Commissione europea, relativi a chiare e gravi incongruenze procedurali rispetto alla normativa vigente». È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo, ribadendo che «il rispetto di leggi e procedure non è un elemento parziale, come lo stesso ministro Salvini ha più volte fatto intendere in questi giorni, ma è sostanziale per l'impiego di risorse pubbliche, come prescrive la Costituzione».
«Invece di annunciare l'avvio imminente della sua realizzazione - prosegue il dirigente sindacale - il Governo dovrebbe ritirare il progetto approvato, sbagliato e dannoso per il Paese, e aprire un confronto vero su come costruire un efficiente sistema infrastrutturale in Calabria e Sicilia. Persistere su questa strada vuol dire esporsi a danni e sprechi cui i responsabili saranno chiamati a rispondere politicamente e, probabilmente, anche amministrativamente».
In conclusione Gesmundo ricorda che «domani la Cgil manifesterà a Roma contro una Manovra di tagli e sacrifici il cui importo è pressoché equivalente a quanto accantonato per il Ponte sullo Stretto. Considerando che il prossimo anno terminerà il Pnrr, sarebbe molto più responsabile utilizzare queste risorse in modo certo per sostenere realmente le politiche infrastrutturali e industriali di cui il sistema Paese ha estremo bisogno».


