Le Organizzazioni sindacali nazionali Flc Cgil, Cisl Università, Uil Scuola Rua, Fgu Gilda – Dipartimento Università e Snals annunciano la proclamazione dello stato di agitazione del personale universitario e la convocazione di una grande manifestazione nazionale il 17 dicembre a Roma, davanti al Ministero dell’Università e della Ricerca.

La decisione – si legge in un comunicato stampa delle sigle sindacali - arriva dopo anni di richieste rimaste senza risposta e a seguito della scelta del Ministro dell’Università e della Ricerca di procedere alla riforma del sistema universitario senza un reale confronto con le parti sociali e con la comunità accademica.

Motivazioni dello stato di agitazione

In particolare le organizzazioni sindacali denunciano:

«L’assenza di dialogo del ministro su temi fondamentali per il sistema universitario, tra cui finanziamenti insufficienti, valorizzazione economica del personale, stabilizzazione dei precari e mancata conclusione delle code contrattuali del ccnl 2019-2021.

• Il completo disinteresse per le questioni salariali, in netto contrasto con altri comparti della Pubblica Amministrazione che, pur nelle difficoltà generali, hanno individuato soluzioni per il proprio personale.

• La volontà di procedere unilateralmente su riforme decisive come quelle relative al reclutamento, all’Anvur e alla governance degli Atenei.

Inoltre – si fa rilevare - le proposte circolate sulla modifica della governance universitaria sollevano fortissime preoccupazioni poiché prospettano:

• «un accentuato accentramento del potere nelle mani del rettore,

una riduzione della rappresentanza di docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti negli organi collegiali,

• una maggiore ingerenza ministeriale e politica nella gestione delle Università,

• un modello di riforma non partecipato, elaborato senza coinvolgere la comunità universitaria né le parti social».

«Tali previsioni – sottolineano i sindacati – rischiano di compromettere principi fondamentali quali autonomia, collegialità, pluralismo, responsabilità condivisa e qualità della democrazia interna degli Atenei».

Appello al confronto e mobilitazione del 17 dicembre

Alla luce di ciò, le organizzazioni sindacali «chiedono l’apertura immediata di un vero tavolo di confronto sulla riforma della Legge 240/2010, sui temi del reclutamento, della rappresentanza, dei finanziamenti e sui prossimi rinnovi contrattuali. In assenza di riscontri, il conflitto sindacale proseguirà con ulteriori iniziative già in fase di valutazione. La mobilitazione avrà un primo momento di forte visibilità nella manifestazione nazionale del 17 dicembre, quando personale, docenti, ricercatori, precari e studenti si ritroveranno a Roma, davanti al Mur, per chiedere rispetto, ascolto e una riforma dell’università realmente partecipata».