In pochi giorni colpiti sportelli postali e bancari a Lauropoli, Santa Maria del Cedro e Laino Borgo. Modalità identiche e spostamenti rapidi fanno ipotizzare che ci sia un’unica regia dietro i colpi realizzati in una settimana. Le istituzioni chiedono risposte immediate
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Il territorio della provincia di Cosenza si trova a fronteggiare una gravissima emergenza sicurezza a causa di una sequenza ravvicinata di assalti agli sportelli automatici che, nell'ultima decade di dicembre, ha seminato il panico tra i cittadini e le istituzioni locali. In un lasso di tempo estremamente ridotto, una serie di colpi messi a segno con precisione chirurgica ha interessato tre diverse località, seguendo una direttrice che unisce lo Ionio, il Tirreno e l'area del Pollino.
La spregiudicatezza e l'analogia delle modalità d'esecuzione suggeriscono con forza l'esistenza di una matrice comune, portando a ipotizzare che dietro questa scia di furti operi un'unica banda di malviventi altamente specializzata, capace di spostarsi rapidamente da un capo all'altro della provincia.
Assalto agli Atm: tre colpi in una settimana
La serie di colpi ha avuto inizio nella notte tra il 22 e il 23 dicembre a Lauropoli, frazione di Cassano all’Ionio. Qui, intorno alle tre del mattino, un commando ha sventrato lo sportello dell'ufficio postale con violente detonazioni, distruggendo l’ATM e causando danni strutturali talmente gravi da costringere alla chiusura della filiale. Nemmeno ventiquattr'ore dopo, nella notte della Vigilia di Natale, l'offensiva criminale si è spostata sulla fascia tirrenica, colpendo Santa Maria del Cedro.
In questa occasione il bersaglio è stato la filiale della Bcc Calabria Nord, confermando come il gruppo criminale non faccia distinzione tra presidi postali e istituti di credito, puntando alla massima resa del bottino attraverso tecniche d'urto brutali. L'ultimo atto di questa preoccupante sequenza si è consumato nella notte del 29 dicembre a Laino Borgo. Con una dinamica ormai collaudata, le esplosioni hanno squarciato il silenzio del centro del Pollino, distruggendo il Postamat locale.
La sindaca Russo: «Atto che ferisce la comunità»
Sull'episodio è intervenuta duramente Mariangelina Russo, sindaco di Laino Borgo, condannando l'accaduto: «Quanto accaduto stanotte va condannato con forza. È un atto criminale che danneggia l'ufficio Postale, un servizio della collettività, e ferisce l'intera comunità. Oltre al danno economico e strutturale, lo sportello era un elemento essenziale per la vita della nostra cittadina. Il boato di questa notte ha scosso una intera popolazione preoccupata per la spregiudicatezza del gesto, ma non ci faremo intimidire: sapremo reagire uniti per respingere simili atteggiamenti fuori dal nostro territorio».
Santoianni: «Aumentare controlli e prevenzione»
La preoccupazione istituzionale è stata rilanciata anche da Elisabetta Santoianni, consigliere regionale di Forza Italia, che ha sottolineato la gravità del momento: «Si tratta di episodi gravi, ravvicinati nel tempo e caratterizzati da modalità operative identiche, che fanno emergere una chiara escalation criminale ai danni di servizi pubblici essenziali e di comunità già fragili per collocazione geografica. Colpire un ufficio postale o uno sportello automatico significa colpire cittadini, famiglie e anziani, creando disagi profondi e alimentando un diffuso senso di insicurezza. È necessario rafforzare con urgenza il coordinamento tra Prefetture, forze dell’ordine e istituzioni regionali, incrementando i controlli e adottando misure di prevenzione più incisive».
Assalto ai bancomat, danno sociale ed economico
L'impatto di questi eventi genera una ferita sociale che va oltre il danno economico. La distruzione fisica degli ATM comporta l'interruzione di servizi fondamentali per settimane, costringendo la popolazione a lunghi e faticosi spostamenti verso i centri maggiori. Mentre si analizzano i filmati delle telecamere e i rilievi tecnici, la Calabria Citra si scopre vulnerabile di fronte a una criminalità che sembra aver eletto i bancomat a proprie casse private. La sequenza Lauropoli-Santa Maria del Cedro-Laino Borgo rappresenta ormai un caso di allarme rosso, una sfida aperta alla legalità che attende risposte immediate per ridare serenità a un intero territorio e assicurare alla giustizia i responsabili di questo assedio.




