«Qui non stiamo facendo i cento metri, stiamo facendo una corsa più lunga». Con questo incipit Pier Luigi Bersani ha aperto il suo intervento a Catanzaro, in una tappa del tour a sostegno del candidato del centrosinistra Pasquale Tridico. Ma la metafora atletica è solo un corollario del messaggio politico: la Calabria, secondo Bersani, può essere laboratorio di un nuovo patto sociale ed economico.

L’evento, organizzato dalla federazione provinciale del Partito Democratico di Catanzaro, si è svolto alla Casa delle Culture. A introdurre i lavori è stata Rita Commisso, presidente del circolo “Enzo Lauria”, che ha condiviso con Bersani gli anni in parlamento e all'interno del partito. Sono poi intervenuti il segretario provinciale del Pd di Catanzaro, Gregorio Gallello, e il sindaco del capoluogo di regione, Nicola Fiorita, prima delle conclusioni affidate a Pasquale Tridico e allo stesso Bersani.

I soldi: da chi li ha ai più deboli

Il nocciolo della denuncia è netto: «In questi tre anni con la destra al governo in Italia e in Calabria, i soldi sono andati dai più poveri verso i più ricchi. Non all’impresa, non all’investimento, ma alle rendite finanziarie, alle banche, alle assicurazioni». Un quadro di “drenaggio” che, ai suoi occhi, ha pesato su lavoro, sviluppo e coesione.
«Con Tridico qui in Calabria vogliamo fare l’inverso: portare risorse a chi ha bisogno di spenderle per vivere», ha scandito Bersani, tracciando così la bussola del programma: non favori alle élite, ma sostegno ai settori deboli.

Disuguaglianza, fuga dei giovani e crescita impantanata

Una Calabria che non cresce, sostiene Bersani, è una Calabria con troppa disuguaglianza. È una regione dove i giovani non trovano opportunità e, inevitabilmente, “fuggono”. È una terra in cui, dice, «un segnale dalla Calabria può diventare un segnale per l’Italia».

Nel suo intervento non manca un richiamo al capitale morale del territorio: sanità, tutela delle aree interne, equilibrio regionale, un “respiro” sociale che accompagni lo sviluppo.

Il “campo largo” e l’alternativa alla destra

Sul piano politico, Bersani esalta l’idea di un “campo largo” in Calabria come apertura verso una nuova stagione politica. Non più solo coalizione contro la destra, ma – in prospettiva – una alternativa. «È ora di dare respiro a questa idea», ha detto, aprendo lo sguardo verso il resto del Paese.

L’attacco a Occhiuto

Non manca il confronto diretto con il presidente uscente e ricandidato dal centrodestra, Roberto Occhiuto: «Ho fatto il presidente e ritengo totalmente contrario a quello che dice la Costituzione – quando parla di disciplina e onore con cui svolgere le funzioni pubbliche – il fatto che uno, per calcoli suoi, manda a casa tutti e si ripresenti». Un affondo forte: «Se pensi di essere a posto stai dove sei. Se pensi di non esserlo, vai a casa». E un invito al rispetto verso gli elettori: «Non trattarli come un “parco buoi” e non trattare i soldi delle regioni come se fossero soldi tuoi».

Torta a sorpresa per il compleanno di Bersani

La tappa a Catanzaro si è chiusa con un momento di festa inatteso. Torta a sorpresa e applausi alla Casa delle Culture, dove Pier Luigi Bersani ha ricevuto gli auguri dei presenti in occasione del suo compleanno. L’ex segretario nazionale del Pd, presente all’evento insieme a dirigenti e sostenitori del partito, ha tagliato la torta preparata per l’occasione, visibilmente commosso dall’affetto ricevuto. «Per festeggiare i compleanni c’è sempre tempo, quello che conta è passare questa giornata a fare cose che ti piace fare» - ha scritto sui social prima di raggiungere Vibo Valentia.

«E mi piace essere qui - prosegue il post - a sostenere Pasquale Tridico: una persona capace e pulita, un calabrese che ha conosciuto il destino amaro di tanti e la cui vita dimostra che, pur nel dispiacere dell’allontanamento, un quadro sociale decente ti concede, con i tuoi sforzi, di trovare la tua strada. Se manca questo non c’è rimedio, anche per la democrazia. Perché una democrazia che non consegna la merce dell’emancipazione e del cambiamento a partire dai più deboli non può sopravvivere».