L’inchiesta

Carte false per assecondare le legittime richieste di Occhiuto che esigeva dal Mater Domini posti letto Covid: il retroscena

Nel gennaio 2022 il presidente della Regione premeva affinché la Calabria adeguasse la sua copertura ospedaliera per contrastare la pandemia. Ma chi doveva rispondere a questa istanza avrebbe dribblato le difficoltà “inventandosi” postazioni nei fatti non disponibili

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di Luana  Costa
7 giugno 2023
17:57
Il policlinico Mater Domini di Catanzaro
Il policlinico Mater Domini di Catanzaro

«Ha fatto l’ira di Dio, dice che questi posti letto devono essere aperti entro 48 ore». A parlare intercettato dalla finanza è l’ex commissario straordinario del policlinico universitario, Giuseppe Giuliano, che in uno sfogo telefonico con il rettore dell'università Magna Grecia, Giovanbattista De Sarro, riferisce delle legittime pressioni ricevute dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto finalizzate all'attivazione dei posti letto Covid in area medica. 

In piena pandemia

Siamo a gennaio 2022, la pandemia da Covid morde ancora e semina morti. L’urgenza espressa del governatore, insediato pochi mesi prima nel ruolo di commissario ad acta, riflette la comprensibile aspettativa di dotare la Calabria di sufficienti posti letto affinché non rientri nella zona rossa che prevede stringenti restrizioni per i territori che non offrono un’adeguata copertura ospedaliera. Occhiuto, infatti, non risulta indagato nell’inchiesta della Procura di Catanzaro, che vede invece coinvolte quattro persone, tra cui l’ex commissario del policlinico di Catanzaro Giuseppe Giuliano, il rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro, l’ex direttore sanitario del Mater Domini, Matteo Galletta e Caterina De Filippo, ex direttore medico di presidio.


Carte false

Sarebbe stata proprio questa doverosa pressione da parte della Regione a far maturare negli indagati la determinazione a fare carte false pur di rispondere alle istanze del governatore: «Allora siccome a lui interessa la comunicazione, non l'apertura, io oggi faccio la comunicazione, se voi siete d'accordo distribuisco però i 20 posti letto tra Geriatria e Pneumologia», precisa Giuliano. Posti letto che sono oggi costati al manager, al rettore e agli altri due indagati un’accusa per falso ideologico.

Il 18 gennaio 2022

La prima telefonata registrata dagli investigatori risale al 18 gennaio del 2022, quando è lo stesso governatore a contattare il rettore Giovambattista De Sarro per sollecitare l'attivazione dei posti letto: «Io qua sto scoppiano con i ricoveri in area medica», specifica il governatore, che continua: «Giuliano dice di aver trovato altri posti, quelli di Geriatria però io credo che sia assurdo che Pneumologia non concorre ad occuparsi del covid. Quindi sto scrivendo a Giuliano di verificare se può trovare altri 20 posti letto tra malattie infettive e pneumologia».

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Disponibilità a parole

Secondo la ricostruzione degli inquirenti «Occhiuto otteneva almeno a parole la disponibilità di De Sarro a trovare altri 20 posti letto covid in area medica». Conclusa la conversazione con il presidente della Regione, il rettore contatta l'ex commissario straordinario Giuliano che precisa: «Rettore ci vuole un'analisi anche da un punto di vista strutturale, e si perché - commenta - se utilizziamo Torti (primario del reparto di Malattie Infettive, non indagato ndr) dobbiamo per forza rispettare quelli che sono gli spazi relativi oltre al personale. Certo che se aggiungiamo 20 posti letto quello mi cerca 40 medici e ci vogliono due mesi per reperirli».

La carriere in bilico

Da qui la decisione, d'intesa con il rettore, di non coinvolgere il primario di Malattie Infettive nell'operazione. Sempre lo stesso giorno, Giuliano contatta Galletta, l'ex direttore sanitario comunicandogli che il presidente della Regione gli aveva chiesto entro 48 ore l'apertura di 24 posti letto per il covid: «Mi ha detto - precisa Giuliano - il tuo futuro dipende da questi 24 posti letto. E siccome il mio futuro è legato intimamente al tuo…», il commissario ride e il direttore sanitario replica con un secco «Grazie mille».

Mancano pure i letti..

Così si decide di «comunicare ufficialmente la disponibilità dei posti richiesti da Occhiuto, riservandosi di realizzarli realmente in un momento successivo puntualizzando: «Tanto si tratta di qualche giorno rettore perché noi facciamo la comunicazione, gli dico 20 posti ok, dopodiché con calma tanto ne abbiamo già 40 che non consumeremo mai, con calma predisponiamo tutto quello che serve, compreso il fatto che mancherebbero pure i letti, a verità».

Il nodo personale

Alle ore 19 della stessa giornata viene registrata una seconda conversazione tra il presidente della Regione Calabria e il rettore dell'università Magna Grecia che ha per oggetto l'assenza di personale. «Allora io non voglio che Giuliano venga da me a dirmi che poi non li può aprire perché ha bisogno del personale», argomenta Occhiuto. De Sarro replica: «Lo sai perché non abbiamo il personale, i reparti hanno già ceduto tutto, noi cosa ti chiediamo, ti chiediamo solo di fare qualche co.co.co che non costa molto agli specializzandi». Ottiene l'assicurazione del presidente a sottoscrivere contratti co.co.co. «Tu questa cosa me la devi fare domani entro le undici», puntualizza Occhiuto.

La soluzione

La conversazione si sposta. Il rettore contatta nuovamente l'ex commissario straordinario comunicando di aver confermato al presidente della Regione l'apertura di 20 posti suppletivi. Giuliano replica: «Eh, lo so. Però lui mi ha detto che la responsabilità sarà mia quindi domani mattina io farò.... Non vi preoccupate rettore - assicura - troviamo una soluzione, l'importante è che io domani mattina alle 11 al presidente della Giunta regionale comunico che abbiamo venti posti letto in più. Stop».

Che problema c'è?

Di diverso tenore la conversazione captata tra l'ex commissario e il suo direttore sanitario, quando viene comunicata la necessità di attivare ulteriori posti letto: «Ma dove li apri 40, 20 posti letto in 24 ore?», si domanda Galletta. «Non me ne fotte niente Mattè, non me ne frega niente», ribatte Giuliano. «Alle 11 glielo devo comunicare, entro le 11. Ragione con me - sollecita poi - mettiamoli tanto pure se non sono attivabili in 48 ore no quale problema c'é? Non arriveranno mai a coprirli 40 posti Matté».

Giornalista
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