Le elezioni in Basilicata tornano sotto la lente del Consiglio di Stato, che con la sentenza n. 9474/2025 ha accolto il ricorso per revocazione presentato dall’ex assessore regionale Donatella Merra, difesa dall’avvocato Oreste Morcavallo. La decisione apre a una nuova istruttoria sui voti della sezione contestata di Melfi, affidata al Prefetto di Potenza, e potrebbe incidere sull’attribuzione del seggio regionale oggi in capo ad Alessandro Galella.

La vicenda nasce all’indomani del voto regionale, quando Merra, risultata seconda tra i non eletti e poi prima dei candidati supplenti dopo la nomina di Galella, aveva impugnato l’esito davanti al TAR Potenza. Nel ricorso erano stati evidenziati presunti errori nel conteggio delle preferenze attribuite sia alla candidata che al suo diretto concorrente, errori che – secondo la difesa – avrebbero alterato l’esito finale della competizione.

Una prima verificazione aveva certificato una perfetta parità: 4056 voti ciascuno. Tuttavia, per effetto della sottrazione di quattro voti della sezione n. 5 di Moliterno e applicando la legge regionale Basilicata n. 20/2018, in caso di parità prevale l’ordine di presentazione nella lista. Galella, collocato al terzo posto, conservò quindi il seggio rispetto a Merra, posizionata all’ottavo.

Il TAR prima e il Consiglio di Stato poi avevano confermato questo principio, respingendo i reclami. Ma la candidata non si è fermata: ha presentato un ricorso per revocazione, sostenuto dall’avvocato Morcavallo, sollevando un presunto errore di fatto sulla sezione di Melfi e chiedendo una nuova verificazione affidata alla Prefettura.

Questa volta, i giudici di Palazzo Spada hanno ritenuto fondate le sue osservazioni. La Sezione V (Presidente Stefano Fantini, Estensore Alberto Urso) ha accolto il ricorso, annullato il precedente giudicato nella parte contestata e disposto l’apertura dell’istruttoria, incaricando formalmente il Prefetto di Potenza di procedere all’esame dei verbali relativi alla sezione in oggetto.

Una decisione significativa non solo per il caso specifico ma, come evidenziato dall’avvocato Morcavallo, «per i principi affermati, valevoli per tutte le competizioni elettorali», in particolare sul fronte della corretta valutazione degli errori materiali e del potere-dovere di verificazione del giudice amministrativo.