Si sta svolgendo in queste ore, nell’obitorio del cimitero monumentale di Catanzaro, l’autopsia sul corpo di Antonio Blaganò, medico di 67 anni, di Lamezia Terme, trovato senza vita lo scorso primo agosto in un canneto lungo la fiumara del Savuto, nel Comune di San Mango D’Aquino a circa due chilometri e mezzo dal luogo in cui il 25 luglio era stata ritrovata l’auto col motore acceso.

Un vero e proprio giallo quello che ha tragicamente travolto la vita del medico e di tutta la sua famiglia. Quello che è possibile sapere sulla sua scomparsa è che il 24 luglio, alle cinque del mattino, prima della fine del turno, Antonio Blaganò ha lasciato la guardia medica di Nocera Terinese. Con sé postava il suo consueto marsupio nel quale teneva gli effetti personali. Eppure aveva dimenticato nell’ufficio il portafogli e uno dei suoi due cellulari. Inoltre indossava una scarpa al piede destro e una ciabatta al piede sinistro. Una stranezza che fa pensare a una uscita repentina. Suo figlio Francesco ha più volte lanciato l’appello agli inquirenti che controllino il cellulare del padre.

Il 25 luglio i Vigili del fuoco hanno ritrovato l’auto di Blaganò in località Galasso, un zona scoscesa e isolata vicina al fiume Savuto.
Le squadre di ricerca hanno trovato gli occhiali del dottore, intatti, il 30 luglio a oltre due chilometri dal luogo in cui è stata rivenuta l’auto. Erano sul ciglio di un sentiero impervio. Il primo agosto è stato trovato il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione.

Viste le condizioni del corpo non è stato possibile spostarlo e gli esami autoptici, eseguiti dal dottore Alessandro Tarallo, si stanno svolgendo nel cimitero del capoluogo.

Per il resto, su questa scomparsa è calato il più stretto silenzio. Da quanto si apprende la famiglia non avrebbe nominato un avvocato, e di conseguenza un perito di parte, per assistere all’autopsia.

Antonio Blaganò era conosciuto e benvoluto da molte persone che in queste ore lo stanno ricordando con affetto. Tra queste l’ex sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, che di lui scrive su Facebook: «Con Antonio Blaganò siamo amici da sempre. Da quando eravamo bambini. Anche con i suoi fratelli. Perciò questa tragedia mi ha colpito particolarmente. Antonio è stata una persona buona, cara e piena di moralità. Riposi in pace ed un abbraccio alla sua famiglia».