La denuncia dell’associazione La tazzina della legalità che chiede le dimissioni della presidente della Commissione antimafia e annuncia che si rivolgerà direttamente a Mattarella
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La bandiera italiana si muove al vento (s) e la bandiera europea ferma annodata all'asta, durante la riunione odierna del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi, Roma, 1 luglio 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI
«Apprendiamo con sconcerto e indignazione che, il 24 luglio 2025, il Governo ha deciso di destinare 43 milioni di euro, residui del Fondo di solidarietà per le vittime di mafia, usura e orfani di femminicidio, alla sicurezza delle Olimpiadi invernali Milano–Cortina 2026, attraverso il cosiddetto Decreto Sport». È quanto si legge in una nota diffusa dall’associazione culturale La tazzina della legalità.
«Quel fondo – si sottolinea – non è un avanzo di cassa qualsiasi, ma una conquista del 2018, frutto di battaglie civili e parlamentari, che garantisce 12 milioni di euro all’anno per servizi essenziali: assistenza medico-psicologica, borse di studio, rimborso di spese sanitarie per orfani di crimini domestici, oltre che sostegno a vittime di racket, usura e mafia. Si tratta di risorse vitali per famiglie colpite da drammi irreparabili, ora sottratte per finanziare alloggi e attrezzature per le forze dell’ordine in occasione di un evento sportivo».
Secondo l’associazione calabrese, «il Governo tenta di minimizzare parlando di “residui” e di “interventi urgenti”, ma tradire le vittime e i collaboratori di giustizia in questo modo significa lanciare un messaggio devastante: “state zitti, denunciare vi costa caro, perché vi lasceremo soli”. È uno schiaffo alla dignità e alla speranza di chi ha fatto della legalità una missione di vita. A questo si aggiunge un quadro ancora più grave, non si può esibire la borsa di Paolo Borsellino nelle cerimonie ufficiali e poi ignorare le leggi che lui e Giovanni Falcone hanno fortemente voluto per la tutela dei testimoni e collaboratori di giustizia. Non si può allontanare due magistrati di rilievo dalla Commissione Antimafia per presunti conflitti di interesse e, nello stesso tempo, nominare come consulente la figlia di un testimone di giustizia, in palese conflitto di interessi, che avrebbe accesso ad atti secretati e delicati, mettendo così a rischio la vita di coloro che lo Stato dovrebbe proteggere. Non è accettabile che la Commissione Antimafia contatti un testimone in programma di protezione tramite una linea telefonica non sicura, compromettendo la sua incolumità».
Questi episodi, secondo La tazzina della legalità, «non sono semplici sviste, sono atti che indeboliscono la credibilità delle istituzioni e mettono in pericolo vite umane. Per questo, riteniamo doveroso chiedere le dimissioni della Presidente Colosimo. La guida dell’Antimafia richiede integrità, indipendenza e attenzione assoluta alla sicurezza di chi collabora con la giustizia: valori che, alla luce di quanto accaduto, sono stati gravemente compromessi».
La Tazzina della Legalità annuncia poi che «investirà il Capo dello Stato su questa scelta scellerata, chiedendo un intervento morale e istituzionale per impedire che fondi destinati alla riparazione del dolore vengano usati per arricchire un mega-evento privo di valore sacrale. Non esiste Olimpiade che possa camminare sul dolore delle vittime di mafia. Chiediamo al Governo di tornare immediatamente sui propri passi, di ristabilire le priorità e di restituire alle vittime e ai più deboli le risorse che spettano loro per legge e per giustizia».