Petrolmafie

Le cosche di ’ndrangheta nell’affare dei prodotti petroliferi, invocate 18 condanne in appello - NOMI

Il procedimento è incentrato su presunti illeciti perpetrati dai clan del Vibonese e dai loro sodali nel commercio all’ingrosso di idrocarburi. Chiesta una pena di otto anni di reclusione per Gregorio Gioffrè e Filippo Fiarè, assolti in abbreviato

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di Alessia Truzzolillo
18 gennaio 2024
15:12

Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, applicata come sostituto procuratore generale, ha invocato 18 condanne nell’ambito del processo d’appello Petrolmafie incentrato su presunti illeciti perpetrati dalle cosche del vibonese e i loro sodali nell’affare degli idrocarburi.
Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, corruzione, evasione delle imposte e delle accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, turbata libertà degli incanti.

Le richieste dell’accusa

L’accusa ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, con rito abbreviato, nei confronti di Francescantonio Anello, 7 anni di reclusione; Giuseppe Barbieri, 6 anni; Gerardo Caparrotta, 4 anni; Armando Carvelli, 3 anni e 2 mesi; Giovanni Carvelli, 3 anni e 4 mesi; Vincenzo Zera Falduto, 2 anni e 10 mesi; Pasquale Gallone, 6 anni; Giorgio Salvatore, 7 anni e 10 mesi; Giuseppe Mercadante, 4 anni e 2 mesi; Antonio Ricci, 2 anni e 6 mesi; Daniele Prestanicola, 7 anni; Domenico Rigillo, 7 anni e 10 mesi; Orazio Romeo, 5 anni; Alessandro Primo Tirendi, 6 anni e 8 mesi; Angelo Ucchino, 3 anni e 2 mesi; Salvatore Ucchino, 3 anni e 8 mesi.


A dicembre scorso Gioacchino Falsaperla ha concordato la pena.
Inoltre, nei confronti di Gregorio Gioffrè e Filippo Fiarè, assolti in abbreviato, il pm ha invocato 8 anni di reclusione.

L’operazione

L’operazione Petrolmafie è scattata l’otto aprile 2021 da parte della Guardia di finanza.
L’operazione è stata frutto di quattro diverse indagini, coordinate dalle Procure antimafia di Catanzaro, Reggio Calabria, Napoli e Roma e dalla Direzione nazionale antimafia. Le indagini sono poi confluite nella maxi operazione alla luce del fatto che avevano ad oggetto le stesse dinamiche criminali anche se con diversi soggetti coinvolti. Il troncone della Dda di Catanzaro è stato denominato Petrolmafie-Dedalo ed è, sostanzialmente, uno stralcio del maxi-procedimento Rinascita-Scott che ha portato a processo i principali esponenti della ‘ndrangheta del Vibonese.

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