Duecentosessanta giorni da quel tragico 4 gennaio, il ricordo e una forte richiesta di verità per la morte di Serafino Congi. Un sit-in davanti l'androne dell'ospedale civile di San Giovanni in Fiore nove mesi dopo "senza ancora avuto nessuna verità". Il 48enne – si ricorderà – spirò durante il trasporto in ambulanza dalla cittadina silana a Cosenza. Al pronto soccorso locale aveva atteso per ore prima di ricevere il via libera al trasferimento nel nosocomio bruzio. 

Il sit-in

Lo striscione "Siamo tutti Serafino", pitturato nelle tristi notti di un gennaio silano, posto all'apertura della "Marcia silenziosa" con oltre 8mila persone in strada. Nove mesi dopo è ancora qui, nelle mani della mamma Rosa Nigro, del padre Giovanni Congi, della moglie Caterina Perri insieme agli amici, che in estate hanno dato vita all'associazione "Siamo tutti Serafino - Nel nome di Antigone". Nove mesi dopo, nel ricordo di un 48enne che non c'è, di una sanità che continua a "soffrire", ma con la volontà di chiedere "verità e giustizia" per Serafino Congi.