Si tratta di Francesco Bellusci, parte di uno dei clan del cosiddetto "consorzio", la "locale di Legnano-Lonate Pozzolo". Prossima udienza il 22 dicembre
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Spunta un altro pentito nel maxi procedimento "Hydra" a carico di 146 imputati, scaturito dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, su una presunta "alleanza" tra affiliati di Cosa Nostra, 'ndrangheta e camorra in Lombardia per fare "affari", ossia sul cosiddetto "sistema mafioso lombardo".
Oggi, infatti, nell'ultima udienza fissata per la discussione delle difese, davanti al gup milanese Emanuele Mancini, la Procura, diretta da Marcello Viola, coi pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane ha deciso di depositare ancora verbali dopo quelli di William Alfonso Cerbo, detto "Scarface". Stavolta si tratta degli interrogatori di un altro imputato che ha deciso di collaborare, Francesco Bellusci, 38 anni, parte di uno dei clan del cosiddetto "consorzio", ossia la "locale di Legnano-Lonate Pozzolo", tra Milano e Varese.
Dopo queste nuove produzioni di documenti dei pm, il giudice ha dovuto fissare un'altra udienza per il 22 dicembre per far discutere le parti e poi decidere se acquisirli. La sentenza che era prevista per gennaio potrebbe slittare ancora.
I pm avevano già chiesto a novembre 75 condanne, tra cui 20 anni per Filippo Crea e per Giuseppe Fidanzati, per un totale di circa 570 anni di reclusione, nel filone del processo abbreviato per 78 imputati (tre richieste di assoluzione). Gli altri imputati, poco meno di una sessantina, sono in udienza preliminare sempre davanti al gup e altri ancora puntano ai patteggiamenti.
Cerbo ha confermato ai pm l'ipotesi accusatoria in sei verbali, tra settembre e ottobre, con dettagli pure sul suo ruolo di "collettore economico a Milano del clan Mazzei di Catania". Ora sono arrivate anche le parole di un nuovo collaboratore, mentre un altro ancora, Saverio Pintaudi della cosca Iamonte, aveva già parlato prima che il procedimento arrivasse davanti al gup.


