La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, presieduta dal presidente Abigail Mellace, ha assolto per la quarta volta Domenico Cicero, ritenuto dagli inquirenti un boss della ’ndrangheta di Cosenza, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio di Carmine Pezzulli, avvenuto nei primi anni Duemila nel capoluogo bruzio.

Cicero, attualmente al 41 bis, era stato condannato in primo e secondo grado, nel 2014, a trent’anni di reclusione. I difensori, gli avvocati Francesco Chiaia e Alessandra La Valle, ricorsero però in Cassazione, ottenendo l’annullamento della condanna e il rinvio a una nuova sezione penale della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. Successivamente, la Suprema Corte, dopo altri due appelli, aveva annullato la sentenza di assoluzione, rimandando per la quarta volta gli atti a Catanzaro.

Anche questa volta i giudici hanno accolto le tesi difensive, ritenendo non sostenibile l’impianto accusatorio costruito dalla Dda di Catanzaro. La procura generale, rappresentata dal pg Raffaella Sforza, aveva replicato alle difese nel corso dell’udienza di questa mattina. Poco dopo, tuttavia, il collegio giudicante ha emesso la sentenza di assoluzione, ponendo fine - con ogni probabilità - alla lunga e complessa vicenda giudiziaria, che rischia dunque di rimanere senza un colpevole accertato.