Orrore al cimitero di Tropea, il procuratore: «È solo la punta dell'iceberg»

VIDEO | Falvo ha rivolto anche un appello a tutti i cittadini «per verificare la permanenza delle tombe dei propri cari». I dettagli dell'inchiesta illustrati in conferenza stampa

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di Redazione
8 febbraio 2021
14:11
La conferenza stampa dell’inchiesta
La conferenza stampa dell’inchiesta

«I reati sono stati portati a compimenti con condotte raccapriccianti e con offesa alla pietà dei defunti». Così il procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo ha commentato l'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di tre persone accusate di avere svuotato in maniera illecita vari loculi del cimitero di Tropea per fare posto ad altri defunti.

«Pensiamo - ha aggiunto il magistrato - che i cadaveri estumulati venissero distrutti e smaltiti, non sappiamo ancora bene in che modo. I resti delle casse e gli indumenti, invece, incendiati sul posto. L'inchiesta è nata da un'altra indagine che stavamo conducendo con la Guardia di finanza. Abbiamo deciso quindi di sistemare una telecamera che ci ha consentito di accertare almeno una decina di condotte di questo tipo ma abbiamo motivo di ritenere che l'attività durasse da anni. Questa è solo la punta dell'iceberg.


Rivolgo un invito a tutti i cittadini di Tropea a verificare la permanenza delle tombe dei propri cari, soprattutto quelle tumulati tanti anni fa. Tra l'altro, questa storia sembra il segreto di Pulcinella perché a quanto pare le condotte duravano da tempo e sembra fossero risapute nell'ambiente ma nessuno le aveva mai denunciate. Qualche denuncia c'è stata nell'ultimo periodo ma visto che eravamo in uno stato avanzata d'indagine, ed è stata fatta in maniera scomposta e resa pubblica, ci aveva anche un po' complicato la vita in quanto aveva facilitato la conoscenza da parte degli indagati dell'esistenza di una attività. Per questo avevano posto in essere delle attività cercando di nascondere quello che stavano facendo, anche se fino ad un certo punto perché poi hanno continuato fino a venerdì scorso».

Falvo ha poi reso noto che il gip ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare ma non per il reato di associazione per delinquere. «Riteniamo comunque - ha aggiunto - di poterla dimostrare e di poter dimostrare anche il possibile coinvolgimento di altre persone con gli accertamenti successivi sia di natura documentale che con le dichiarazioni di persone a conoscenza dei fatti».

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