Processo Ricettopoli

Prescrizioni abusive di farmaci a Cosenza, le richieste formulate dalla Procura per i 7 imputati

 In aula il procuratore capo che ha partecipato alla requisitoria. La difesa dei tre farmacisti, poi, ha smontato le tesi accusatorie

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di Antonio Alizzi
19 maggio 2022
19:47
Il Tribunale di Cosenza
Il Tribunale di Cosenza

L’inchiesta denominata Ricettopoli, a distanza di quasi tre anni dall’operazione condotta dai carabinieri di Cosenza e dai Nas, giunge verso la conclusione processuale.

Dinanzi al giudice monocratico Iole Vigna, la procura di Cosenza ha avanzato le sue richieste di condanna, formulate in prima battuta dal procuratore capo Mario Spagnuolo che in aula ha fatto una lunga premessa per spiegare i motivi dell’inchiesta e delle presunte condotte illecite dei farmacisti, e poi dal pubblico ministero Margherita Saccà, che ha discusso per oltre due ore, ricostruendo le fasi dibattimentali con le varie deposizioni rese dai testimoni. Sempre Spagnuolo, concludendo il suo intervento, ha sostenuto che «c’è stato un arricchimento deliberato per l’alto costo dei farmaci», deplorando, dal suo punto di vista, le condotte dei farmacisti cosentini.


Al termine della sua requisitoria l’ufficio di procura ha chiesto per Andrea Gagliano 7 anni e un mese e 33mila euro di multa; per Giuseppe Chirillo 8 anni e 6 mesi e 70mila euro di multa; per Angela Pugliano 7 anni e 75mila euro di multa, per Pasquale Carnovale 7 anni e 75mila euro di multa; per Giuseppe Carnovale 7 anni e 75mila euro di multa; per Aquilina Belmonte 5 anni e 5 mesi e 35mila euro di multa; per Antonio Scarpelli 5 anni e 3 mesi e 35mila euro di multa.

L’udienza, tuttavia, si è conclusa con la discussione dell’avvocato Raffaele Brescia, difensore di Angela Pugliano e dei due farmacisti Carnovale. Il legale cosentino ha ribaltato le tesi accusatorie, facendo rilevare come in realtà gli imputati da lui assistiti non si siano in alcun modo arricchiti, in quanto dalla consulenza presentata durante l’istruttoria dibattimentale, sarebbe emerso in realtà che la cifra guadagnata dai singoli farmacisti non superava i 5-6mila euro annui, somma da dividere quindi in tre. Brescia, quindi, ha chiesto l’assoluzione. Nel collegio difensivo figurano anche gli avvocati Nicoletta Grandinetti, Stefano Gambaro, Pasquale Vaccaro, Maria Giusy Torchia e Claudio Nigro. Il processo riprenderà il prossimo 7 giugno.

 

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