Confermata la sentenza di primo grado e rigettato il ricorso della Procura di Vibo Valentia
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La seconda sezione penale Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato le assoluzioni di primo grado decise dal Tribunale di Vibo nei confronti degli imputati Giorgio Tripodi, 39 anni, di Sinopoli (assistito dall’avvocato Giuseppe Grande) scrivente) e Giuseppe Siclari, 34 anni, di Sinopoli (difeso dall’avvocato Giuseppe Gentile) in relazione alla rapina commessa nell’ufficio postale di Gerocarne il 3 giugno 2019. Confermata invece la condanna a 2 anni, invece, nei confronti di Carmine Scibilia, 62 anni, di Sinopoli. I reati contestati erano quelli di rapina aggravata, ricettazione e detenzione illegale di armi. In primo grado la Procura di Vibo aveva chiesto la condanna ad anni e 6 mesi per Tripodi e Siclari, mentre per Scibilia era stata avanzata la condanna a 9 anni. Le assoluzioni di Tripodi e Siclari erano state quindi appellate dall’ufficio di Procura, così come la riduzione di pena per Scibilia. In appello era stato chiesto l'esame del Dna sul familiare di uno degli imputati, nonché un nuovo esame del consulente della difesa di Tripodi (perizia antropometrica per immagini con la quale si è dimostrato in primo grado che i due soggetti ripresi nel video del circuito di sorveglianza interno dell’ufficio postale non erano gli imputati Siclari e Tripodi). La Corte d’Appello di Catanzaro ha però accolto integralmente le argomentazioni difensive rigettando l'atto di gravame interposto dalla Procura, confermando la sentenza di primo grado.
La rapina
La rapina al centro del processo si è consumata il 3 giugno 2019 quando due soggetti, con volto travisato da passamontagna, muniti di mazze ferrate, hanno fatto irruzione all’interno dell’ufficio postale di Gerocarne. Al momento del loro ingresso, tutte le persone presenti sono frettolosamente uscite mentre i due malviventi hanno rotto uno dei vetri blindati minacciando il cassiere al fine di farsi consegnare un plico contenente denaro contante per la somma di 25.000 euro.
I tre rapinatori, però, non potendo prendere il plico contenente il denaro, poiché già messo al sicuro nella cassaforte temporizzata, hanno deciso di impossessarsi di un altro plico, pensando che all’interno fosse comunque custodito del denaro contante. Solo in seguito, i malviventi hanno capito che in quel plico era presente solo un toner per stampante. Usciti dall’ufficio postale e saliti a bordo di un’autovettura Fiat Panda con a bordo un terzo soggetto, i due malviventi si sono quindi dati a repentina fuga. L’inseguimento dei carabinieri, dapprima in macchina, ed in seguito a piedi, ha consentito però di bloccare Carmine Scibilia che aveva provato a nascondersi nella fitta boscaglia in località San Rocco di Gerocarne, mentre gli altri due malviventi erano riusciti a far perdere le proprie tracce.