La lettera

Vietato portare i pasti da casa in una scuola di Catanzaro, le famiglie scrivono al sindaco

Succede alla Primaria “Rodari”. Rispetto all’attuale ristorazione esterna i genitori chiedono di poter concedere la possibilità di autorefezione anche per non sostenere «costi quotidiani spropositati»

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di R. G.
9 ottobre 2023
13:01

«Siamo i genitori delle alunne e degli alunni della VA della Scuola Primaria di primo grado “Rodari” di Catanzaro e abbiamo deciso di inviare a tutti Voi questa missiva con l’unico scopo di avere risposte chiare e celeri per quel che concerne la possibilità di permettere, nelle scuole con classi a tempo pieno, e nella classe dei nostri figli, l’autorefezione parziale e su base volontaria così com’era prevista fino al 2020 (subito prima della pandemia)». 

Inizia così la lettera aperta sottoscritta dai genitori della scuola catanzarese e inviata a al Consiglio di Istituto, al dirigente scolastico Anna Maria Rotella, al sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, all’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune Nunzio Belcaro, al Commissario Straordinario Asp di Catanzaro, Antonio Battistini.


Famiglie in difficoltà

«Stiamo assistendo, per mezzo stampa, - si legge - a discussioni e scontri incomprensibili in cui, voi istituzioni, non siete in accordo sulle responsabilità per l’organizzazione e la gestione, a scuola, del servizio mensa. Non sappiamo per cui con chi di voi è preferibile dialogare. Abbiamo deciso di interpellarvi tutti con l’augurio che, mettendo da parte le vostre diatribe mediatiche, possiate finalmente ascoltarci, venendo incontro a noi famiglie e ai nostri figli. In virtù dell’incremento esorbitante del prezzo della ristorazione esterna, pari a 5 euro a pasto (40% rispetto a quello del passato triennio), ci troviamo a dover sostenere costi quotidiani spropositati rispetto ad un servizio che dovrebbe avere carattere pubblico e finalità sociali ed educative».

«Sia consentito il pasto domestico»

«Se lo scopo della mensa scolastica è effettivamente sociale ed educativo, noi famiglie pretendiamo la possibilità di un’alternativa valida alla ristorazione esterna. Il pasto domestico, così come era permesso subito prima dell’emergenza pandemica, potrebbe essere la soluzione ideale. Sebbene sia un ulteriore impegno di tempo per noi genitori, è drasticamente più economico, sicuro ed equilibrato di qualsivoglia tipologia di pasto. Ognuno di noi è pienamente responsabile per il proprio figlio e conosce perfettamente gli alimenti più completi, salutari e idonei. In più, le modalità di trasporto e consumo sono indiscutibilmente molto più sostenibili dal punto di vista ecologico rispetto allo spreco di plastica dovuto agli imballaggi del cibo esterno confezionato».

Le richieste dei genitori

«Sappiamo che attualmente, nella nostra scuola, non sono previsti spazi mensa. I bambini consumano giornalmente sia la merenda di mezza mattina (anch’essa a tutti gli effetti un pasto domestico) che il pasto all’interno della propria aula, seguiti dal personale docente e non docente in servizio. Sarebbe certamente preferibile che le scuole con le classi a tempo pieno possano usufruire di refettori e spazi aggiuntivi, ma anche così potrebbe andar bene. Chiediamo per cui che, – concludono i genitori - nel minor tempo possibile, si possano creare le condizioni operative per garantire ai bambini della VA, e a tutti i bambini delle classi a tempo pieno di poter consumare, a scuola e durante il tempo mensa, il pasto domestico come alternativa all’attuale ristorazione esterna». Intanto è stata inviata agli organi scolastici una istanza di modifica del regolamento di istituto che vieta l'autorefezione parziale e su base volontaria. 

Giornalista
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